CHIVASSO - Nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta. Non bastano, tuttavia, neanche le parole scritte da Ugo Foscolo per colmare l’enorme vuoto e rendere l’idea del profondo cordoglio generato a Chivasso e in tutto il nostro territorio dalla terribile notizia della morte di Maria Cristina Mulè, moglie dell'ex vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Marco Marocco.
La 56enne è rimasta vittima questa mattina, giovedì 1 agosto 2024, di un terribile incidente stradale sulla provinciale 90 a Torrazza Piemonte, lungo la strada che porta a Saluggia. Uno scontro frontale con una motocicletta le è stato fatale. In sella alla moto un ragazzo di 24 anni di Saluggia che è ricoverato in prognosi riservata al Giovanni Bosco.
In tanti in queste ore di lutto si sono stretti al dolore della famiglia. Lo stesso Marco Marocco, sui social, ha scritto un toccante messaggio di ricordo dell’adorata compagna di vita: «Ci sono storie d'amore lunghe una vita che non si esauriscono nonostante tutto, nonostante la morte. Bastava poco per far sembrare un po’ tutto più bello, bastava poco per stare bene con te e bastava solo qualche secondo di ritardo per averti ancora qui con noi. Tra una settimana saremmo partiti tutti insieme per le vacanze e a ottobre avremmo anche festeggiato i 30 anni di matrimonio. Niente da fare, tutti mi dicono di essere forte e di pensare alle nostre figlie. Certo, lo farò».
E ancora: «Ora sarai anche in un posto bellissimo, pieno di luce e insieme ai tuoi genitori, ma penso ancora che tra poco rientrerai a casa, con il tuo sorriso e i tuoi occhi stupendi, e questo mi fa ancora più male».
Anche numerosi gruppi del Movimento 5 Stelle di tutta la provincia hanno espresso via social la loro vicinanza a Marocco per il terribile lutto che lo ha colpito. «La famiglia della Città metropolitana di Torino si stringe con affetto a Marco Marocco fino a tre anni fa consigliere e poi vicesindaco metropolitano, colpito da un gravissimo lutto - fa sapere l'ente metropolitano - a lui e alle sue figlie le sincere condoglianze di amministratori, amministratrici e dipendenti».