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CHIVASSO - Anche quest’anno, con l’arrivo dell’inverno, i pronto soccorso del Piemonte sono in grave difficoltà. Il sovraffollamento è ormai un problema ricorrente che non trova soluzioni efficaci, causando disagi per i pazienti e per il personale sanitario, costretto a lavorare in condizioni sempre più critiche.

A lanciare l’allarme è Giuseppe Summa, responsabile del sindacato Nursind che denuncia una situazione prevedibile ma mai affrontata in modo adeguato. «Ogni anno ci ritroviamo nello stesso punto – afferma Summa – con pronto soccorso pieni, pazienti in attesa di un posto letto per giorni e personale sotto pressione». Secondo il sindacato, la crisi è il risultato di un sistema sanitario che non riesce a reggere l’aumento di accessi in questo periodo influenzale. I pronto soccorso si trasformano in veri e propri reparti di degenza, con 60, 70 e anche 90 pazienti presenti contemporaneamente, molti dei quali anziani e in attesa di ricovero.

La situazione è particolarmente grave nell’Asl To4, e in particolare al pronto soccorso di Chivasso. L'altro giorno si contavano circa 100 pazienti, alcuni dei quali in attesa di ricovero da oltre dieci giorni. Un uomo, addirittura, era lì dallo scorso 30 dicembre. Nursind chiede interventi immediati alla Regione Piemonte e all’Assessore alla Sanità: «Non basta denunciare i problemi, servono soluzioni concrete per evitare che queste situazioni critiche si trasformino in emergenze ingestibili». Tra le richieste, un maggiore controllo sulla domanda inappropriata ai pronto soccorso, che spesso si riempiono di pazienti che potrebbero essere gestiti diversamente, e una migliore organizzazione del sistema sanitario regionale. «Si spera che con la nomina del nuovo direttore del dipartimento d’emergenza, qualcosa possa cambiare», aggiunge Summa.

Il personale sanitario, comunque, continua a fare il possibile per assistere i pazienti, garantendo professionalità e impegno anche in condizioni difficili. Nursind sottolinea che questo è un punto fermo per i cittadini, ma non può essere l’unica soluzione: «La crisi dei pronto soccorso - conclude il sindacato - non è solo un problema degli operatori, ma riguarda tutti. È ora che le istituzioni diano risposte concrete e definitive».