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CANAVESE - Per anni in Italia si è pensato che i problemi ambientali legati ai PFAS (composti poli e perfluoroalchilici) fossero circoscritti solo ad alcune aree del Veneto, tra le province di Vicenza, Verona e Padova, in cui è stato scoperto uno dei casi più gravi di contaminazione dell’intero continente europeo. Una recente indagine di Greenpeace Italia ha però evidenziato che l’inquinamento da PFAS è ben presente anche in Piemonte.

Il nuovo rapporto, basato su dati ufficiali degli enti pubblici piemontesi ottenuti da Greenpeace Italia tramite istanze di accesso agli atti, dimostra come la contaminazione da PFAS nelle acque potabili del Piemonte non interessi solo l’area della provincia di Alessandria, in cui questo tipo di inquinamento è noto già da tempo, ma anche altre zone della città metropolitana di Torino, con oltre 70 comuni coinvolti, incluso il capoluogo. Secondo una stima realizzata da Greenpeace Italia, nella regione Piemonte circa 125 mila persone potrebbero aver bevuto acqua contaminata da PFOA, una molecola del gruppo dei PFAS classificata come cancerogena per gli esseri umani.

Dall’analisi dei dati condivisi dal gruppo Società Metropolitana Acque Torino che gestisce la rete idrica di 291 comuni della città metropolitana di Torino, emerge la presenza di PFAS in 77 comuni, il 26,5% del totale. Nello specifico, per la città metropolitana di Torino il 45% dei campioni è risultato positivo alla presenza di PFAS.

Per il gestore Smat, che gestisce il 95% della rete idrica della provincia di Torino, i dati consegnati a Greenpeace Italia indicano la presenza di un PFAS specifico, il cC6O4 o C6O4 brevettato e prodotto unicamente da Solvay Specialty Polymers di Alessandria in Italia. Quattordici comuni (Agliè, Avigliana, Baldissero Canavese, Bardonecchia, Bruino, Caprie, Cintano, Pavone Canavese, Pinerolo, San Maurizio Canavese, Susa, Torino, Venaus, Villar Focchiardo) presentano valori del solo PFAS prodotto dalla multinazionale belga, con un picco di 66 nanogrammi per litro a Cintano. Per quanto riguarda il PFOA, noto cancerogeno, la presenza è stata accertata in decine di comuni.

«L’indagine condotta in Piemonte tocca un nervo scoperto su cui le autorità nazionali e locali da tempo hanno scelto di non intervenire in modo appropriato, nonostante sia chiaro che la contaminazione da PFAS coinvolga migliaia di persone», spiegano da GreenPeace. Le analisi complete sono disponibili CLICCANDO QUI.