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CUORGNE’ - Cuorgnè e l’alto Canavese hanno tributato oggi, mercoledì 26 aprile 2023, giorno di lutto cittadino, l'estremo saluto all'ex sindaco Giancarlo Vacca Cavalot. La chiesa parrocchiale di San Dalmazzo è stata gremita da familiari, amministratori locali, rappresentanti delle associazioni cuorgnatesi e tanti canavesani che hanno accompagnato il conosciuto e stimato 75enne nel suo ultimo viaggio terreno.

L'ex borgomastro, che attualmente era consigliere di minoranza per la lista dei Moderati e indipendenti, è morto giovedì scorso. Da qualche tempo era ricoverato all'ospedale di Ivrea. Amministratore di lungo corso era entrato nel Consiglio comunale di Cuorgnè, per la prima volta, nel 1975. L'inizio di una lunga carriera al servizio della comunità con ruoli di rilievo non solo a Cuorgnè (dove è stato anche vicesindaco e assessore) ma anche a Torino nell'allora Provincia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo aveva anche nominato Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

«Sono stato assessore durante il tuo mandato a sindaco. Mi hai insegnato cosa vuol dire fare politica per il proprio paese – ha detto in un toccante ricordo al termine della Messa funebre, Fabrizio Dominietto – Ti definivi irascibile di carattere, ma volevi bene a Cuorgnè e a tutto il Canavese. Ti sei battuto per il bene della comunità, hai difeso il Pronto soccorso dell’ospedale e ti sei battuto per il paese dopo l’alluvione. Sei stato un grande uomo: serio, onesto, riservato, sempre pronto, da buon cristiano, ad aiutare il prossimo. Ti sei fatto in quattro per il bene del nostro territorio».

«La morte è la soglia, il gradino che dobbiamo superare per incontrare veramente Dio: la fonte della vita eterna – ha detto nell’omelia il parroco don Ilario Rege Gianas – Auguriamo a Giancarlo che possa vivere la bellezza e grandezza di questa vita che non ha fine nel Signore. Non possiamo dire di aver conosciuto tutto di una persona. Ognuno di noi ha il suo rapporto profondo con Dio, che ci dà dei valori importanti e ci accompagna nei momenti più faticosi. Lasciamoci consolare e prendere per mano. Ho conosciuto Giancarlo. Molti di voi di più. Può darsi che avrà anche alzato la voce, battuto i pugni, in certe decisioni. Non so. Ma credo che l’essenziale della sua vita è stata nella mitezza: una colonna portante che non si vede ma è importantissima per una costruzione, come è la nostra comunità. Abbiamo bisogno di queste colonne. Chiediamo al Signore che la vita di Giancarlo continui anche attraverso il nostro operato, giorno per giorno. Questo in modo che il suo esempio diventi impegno per noi». 

Al termine della cerimonia funebre, lentamente il feretro è stato accompagnato in corteo al cimitero di Cuorgnè. Poco prima della sepoltura, sulla bara è stata simbolicamente appoggiata dal consigliere comunale, Davide Trettene, una fascia tricolore: la stessa che Giancarlo Vacca Cavalot, per tanti anni, ha indossato con fierezza, diventando un figura simbolo e un punto di riferimento della comunità locale.