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CUORGNE' - Alla fine la sua permanenza a Cuorgnè è durata meno di una settimana. Prima ancora che scoppiasse un'eventuale polemica, il dottor Vieri Riccioni ha preferito lasciare il posto di «gettonista» al pronto soccorso dell'ospedale. Era finito nella bufera dopo un servizio delle Iene nel suo studio di medico di base a Prato, nel 2019. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima e i procedimenti a carico del medico si sono conclusi tutti in suo favore: respinta la richiesta di radiazione da parte dell'ordine dei medici e archiviata l'inchiesta penale. Insomma, il dottore, alla fine, ha ancora tutte le carte in regola per continuare a lavorare.

Il passato, evidentemente, difficilmente si cancella. Tanto è vero che, dopo alcune segnalazioni social, ricevuta una telefonata di chiarimenti da parte dell'azienda esterna che garantisce la presenza dei medici al pronto soccorso di Cuorgnè, il dottor Riccioni ha preferito fare armi e bagagli lasciando il Canavese. Diversamente, come già avvenuto altre volte, ci avrebbe pensato l'azienda stessa. «Era già successo altrove - racconta il medico - la sanità pubblica non vuole tanto clamore su queste cose. Ma io sono stato scagionato dalle accuse e continuerò a lavorare. Ovviamente altrove. Peccato perchè ero arrivato in Canavese da meno di una settimana». Contrariamente a quanto si legge sul web, Riccioni non è stato radiato dall’Ordine dei medici: alla proposta di radiazione ha presentato un'opposizione e, alla fine, ha vinto il ricorso (la sentenza è del giugno 2022 ma gli è stata notificata solo a novembre 2023, un anno e mezzo dopo). Stesso discorso per l'inchiesta penale della procura di Prato dove il medico, alla fine, è stato addirittura archiviato.

«Per questo ho potuto continuare a lavorare - sottolinea - tuttavia immaginavo che anche qui sarebbe andata così. I requisiti sono in regola ma per evitare polemiche prima o poi arriva la telefonata». Proprio quello che è successo anche a Cuorgnè. Del resto, l'Asl To4, interpellata nei giorni scorsi, si era mossa immediatamente: «Non appena venuta a conoscenza della situazione, l’azienda si è subito attivata con il fornitore per una risoluzione immediata della problematica. Il fornitore ha comunque comunicato che le verifiche dei requisiti necessari del medico per l’esercizio dell’attività sono regolari». Nelle altre aziende sanitarie dove era stato ingaggiato, tra il 2019 e il 2023, il medico era stato comunque allontanato per «ragioni di opportunità».

Nel servizio delle Iene, che è ancora disponibile sul web, il dottore era stato immortalato con una telecamera nascosta e avrebbe effettuato visite non regolari facendosi anche pagare. Una ricostruzione dei fatti che, alla fine, è stata smontata dalle autorità competenti.