IVREA - Due aggressioni in poche ore all'interno del carcere di Ivrea. A farne le spese altrettanti agenti della polizia penitenziaria. A darne notizia l'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). La prima aggressione si è verificata il 19 febbraio 2025 alle ore 10, quando un detenuto di origini magrebine ha aggredito un agente di polizia penitenziaria in servizio al primo piano. Il detenuto, nonostante il reparto fosse a regime chiuso, pretendeva di stare nel locale docce con le porte aperte. Quando l’agente ha rifiutato, il detenuto lo ha afferrato per il collo, tentando di strangolarlo e sferrando colpi al volto. Solo grazie alla prontezza dell'agente, che è riuscito a sottrarsi, è stato evitato il peggio. Il poliziotto è stato successivamente trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Ivrea dal quale è stato dimesso con una prognosi di quattro giorni.
La seconda aggressione, avvenuta il 20 febbraio 2025 alle ore 19.30, ha visto nuovamente coinvolto un detenuto di origine magrebina, questa volta al terzo piano. Il detenuto ha colpito l’agente di polizia penitenziaria di turno, motivando l’aggressione con il fatto di essere stanco di rimanere chiuso in cella. Il poliziotto è stato immediatamente accompagnato al pronto soccorso di Ivrea e dimesso con una prognosi di tre giorni.
«La situazione di instabilità interna nella casa circondariale di Ivrea è evidente e grave: non può più essere ignorata - dice il segretario generale dell'Osapp, Leo Beneduci - da tempo, come sindacato, segnaliamo la totale anarchia che regna all’interno dell'istituto, con il personale completamente abbandonato a se stesso. La mancanza di un comandante titolare da anni, nonostante le vane promesse del sottosegretario Andrea Delmastro, sta peggiorando una situazione di totale inefficienza. Il carcere è in un completo stato di abbandono».
«Queste aggressioni sono solo la punta dell'iceberg di una condizione insostenibile che mette a repentaglio la sicurezza di chi ogni giorno svolge il proprio lavoro con serietà e dedizione - aggiunge Beneduci - chiediamo con urgenza che il ministro Carlo Nordio si accorga delle penose condizioni in cui opera, ormai da troppo tempo, il personale del corpo ed intervenga affinché la casa circondariale di Ivrea riceva il sostegno e le risorse necessarie per riportare la sicurezza all'interno della struttura».