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IVREA - Qualcomm Technologies ha ufficializzato l’acquisizione di Arduino, l’azienda nata a Ivrea e diventata simbolo globale dell’elettronica open-source. L’operazione unisce due mondi finora distinti: da un lato la potenza dei chip Snapdragon, dall’altro la semplicità delle schede Arduino, pensate per rendere accessibile la programmazione a chiunque. Obiettivo dichiarato: accelerare l’innovazione nell’IoT e nell’intelligenza artificiale mantenendo intatti spirito open-source e autonomia del marchio Arduino.

Fondata nel 2005 all’Interaction Design Institute Ivrea da Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino e David Mellis, Arduino ha «democratizzato» l’elettronica: le sue board a basso costo hanno aperto le porte a studenti, maker, designer e startup in tutto il mondo. Oggi l’ecosistema Arduino conta oltre 33 milioni di utenti attivi, con sedi operative tra Italia e Stati Uniti e una crescente offerta in ambito AI, IoT e automazione.

Qualcomm, invece, è una delle colonne portanti dell’industria dei semiconduttori. Dal CDMA al 5G, l’azienda californiana ha guidato l’evoluzione delle telecomunicazioni, spingendo oggi sull’AI on-device per potenziare l’elaborazione locale nei dispositivi, migliorando privacy, efficienza e reattività.

Questa acquisizione rappresenta molto più di una mossa strategica: è un segnale forte. La tecnologia high-end incontra la cultura open, con l’intento di costruire una nuova generazione di dispositivi intelligenti, accessibili e personalizzabili. Qualcomm porta le risorse, Arduino porta la comunità. Se il matrimonio reggerà, potremmo assistere alla nascita di un ecosistema di sviluppo mai visto prima, capace di unire industria, education e innovazione dal basso.