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IVREA - E' tornato a riunirsi ieri il tavolo aggressioni dell'Asl To4, a distanza di oltre un anno dal suo avvio. L'incontro ha visto la partecipazione delle organizzazioni sindacali del comparto (Nursind, Uil Fpl, Fp Cgil, Cisl Fp), la direzione generale dell’Asl To4, i servizi sanitari e sociali coinvolti nel fenomeno, purtroppo crescente, delle aggressioni a carico del personale sanitario. Il tavolo tecnico, nato a Ivrea con riferimento iniziale al pronto soccorso, è stato fortemente voluto scriventi sigle sindacali, che ora chiedono l’estensione del confronto e delle misure a tutte le strutture e ai servizi del territorio aziendale.

«Siamo ben consapevoli – dichiarano i rappresentanti sindacali – che si tratta di un problema di portata nazionale, ma riteniamo fondamentale agire con determinazione all’interno della nostra realtà, dove gli episodi di violenza sono in preoccupante aumento». Già durante l’incontro di marzo 2024, i sindacati avevano avanzato richieste precise, tra cui l’introduzione di guardie giurate armate, misura ora finalmente in fase avanzata di attuazione; il potenziamento della videosorveglianza; l’adozione di protocolli condivisi con le forze dell’ordine; il controllo accessi; l’eliminazione del nominativo dalle divise del personale, in linea con le raccomandazioni ministeriali.

«Tuttavia, sottolineiamo l’urgenza di misure preventive che agiscano a monte del fenomeno, superando la logica del semplice intervento ex post. Per questo motivo è stato istituito un tavolo permanente con l’azienda, che lavorerà congiuntamente con gli Rls all’analisi dei rischi per intervenire in modo mirato anche sui singoli casi. L’analisi non si limiterà al Pronto Soccorso e ai reparti a più alto rischio, ma sarà estesa alle cure domiciliari, ai cosiddetti lavoratori solitari e a tutte le altre strutture dove si evidenzino condizioni critiche.

«Solo attraverso un lavoro sinergico, concreto e strutturato sarà possibile contrastare il fenomeno delle aggressioni e, auspicabilmente, fare dell’Asl To4 un modello virtuoso da replicare in tutto il Piemonte, pur nella consapevolezza delle difficoltà legate alla carenza di risorse umane - sottolineano Giuseppe Summa per il Nursind, Gianlivio Lembo e Stefano Vittone per la Uil, Luciano Perno per la Cgil ed Ermenegildo Zerbinati per la Cisl - in chiusura, esprimiamo forte disappunto per l’assenza dei finanziamenti promessi dall’assessore regionale Riboldi, destinati alla sicurezza degli operatori. A tal proposito, le scriventi sigle provvederanno a inoltrare formale segnalazione e sollecito alle autorità competenti».