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CANAVESE - Un'altra domenica da dimenticare in diversi Comuni del Canavese a causa dell'enorme mole di traffico in arrivo dalla Valle d'Aosta. Dalle 16 in avanti code chilometriche sulla A5 Torino-Aosta e sulla bretella Ivrea-Santhià a causa dei lavori in corso. Migliaia di automobilisti hanno così deciso di tentare la sorte passando sulle provinciali della zona e lungo la statale 26, in qualche caso senza disdegnare anche il passaggio su strade non asfaltate (come nelle foto postate dal sindaco di Borgofranco d'Ivrea) per tentare di evitare le code. La situazione di caos è rientrata soltanto in tarda serata ma è destinata a ripresentarsi almeno nei prossimi weekend. 

«La provinciale da Quassolo che si immette sulla statale 26, alle 17, aveva una coda di 2 chilometri, lo stesso dicasi del tratto di via Aosta dal semaforo della provinciale per Andrate - sottolinea il primo cittadino di Borgofranco, Fausto Francisca - poi via Cavour, da San Germano a via Marconi,  in aggiunta a via Boarie (in parte sterrata) fino a via Marconi. E' stato il caos solo per il traffico di auto, poi, con i tir bloccati e Ivre divisa dai lavori ferroviari di elettrificazione, sarà il blocco totale».  

Francisca si unisce al coro degli automobilisti rimasti bloccati in coda segnalando che, da anni, «dopo tanti bla, bla, bla ora siamo al limite della sopportazione. E domenica prossima cosa succederà? Con il carnevale dei tre rioni di Borgofranco si troveranno tutti ai Balmetti. Le auto potranno passare, per sicurezza, solo sulla statale 26. In più c'è il carnevale anche ad Ivrea. Forse ci vorrebbe un Commissario Prefettizio per gestire il caos generato da una gestione autostradale tragicamente ridicola, dove si sta giocando una partita di interessi particolari che potrebbe causare vittime innocenti. E' mai possibile che in contemporanea tutti i ponti "non siano sicuri" tanto da giustificare blocchi e lavori. E perché non si sono realizzate quelle circonvallazioni per liberare i centri abitati?mDi studi di fattibilità, progetti e proposte se ne sono fatti tanti, nessuno realizzato».