IVREA - Attimi di tensione, ieri pomeriggio, mercoledi 25 ottobre 2023, all'interno del carcere di Ivrea dove gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti per placare gli animi di due detenuti di origine egiziana che hanno minacciato gesti di autolesionismo.
Il primo episodio si è verificato intorno alle 14.50, quando un giovane detenuto egiziano, a seguito della redazione di atti necessari ad una comunicazione di notizia di reato, ha dato in escandescenza. Appena giunto al piano superiore, oltre a protestare contro la contestazione del procedimento penale, ha causato danni ai beni dell'amministrazione, in particolare alla cassetta della posta e al plexiglass della finestra, dalla quale ne ha ricavato diversi frammenti pericolosi. Con quelli l'uomo ha tentato di allontanare gli agenti e ha tentato gesti di autolesionismo. Contemporaneamente i poliziotti sono dovuto intervenire per un altro giovane detenuto, sempre di nazionalità egiziana, che ha tentato di aggredire un compagno di detenzione. L'aggressore, incurante della presenza del personale della penitenziaria, con una lama rudimentale ha minacciato di auto lesionarsi e di aggredire chiunque si avvicinasse. Nemmeno l’intervento di altri compagni di detenzione è servito.
«Solo grazie al sangue freddo e all’enorme spirito di abnegazione dei poliziotti penitenziari presenti, validamente coadiuvati dal comandante del reparto, con calma e pazienza e un'incessante negoziazione, si è riusciti a riportare alla calma i due detenuti ristabilendo l’ordine e la sicurezza all’interno dell'istituto», dice Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. «Ancora una volta bisogna sottolineare come la polizia penitenziaria sia lasciata sola in balia della violenza sempre più crescente di soggetti poco inclini al rispetto delle norme penali e di comportamento. Ci si chiede fino a quando tutto questo possa reggere senza un intervento delle autorità competenti utile a ripristinare la sicurezza dovuta a chi tutto il giorno, per dovere istituzionale, convive con questi soggetti e rappresenta lo Stato».
«La situazione penitenziaria è sempre più critica - dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe – a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi».