IVREA - Nel carcere di Ivrea si è verificato l'ennesimo episodio di tensione, con un detenuto che l'altro giorno ha distrutto le luci al neon della sezione in cui era rinchiuso, protestando per il presunto ritardo nella somministrazione di una terapia. L'uomo, di origine marocchina, era stato trasferito da pochi giorni dal carcere di Torino, dove si era già reso protagonista di atti di violenza.
Grazie all'intervento tempestivo del personale di polizia penitenziaria, la situazione non è degenerata ulteriormente. Tuttavia, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria Osapp ha sollevato preoccupazioni riguardo alle condizioni lavorative nel penitenziario di Ivrea, sottolineando come i detenuti sembrino avere il controllo della situazione. «È da quattro anni che manca un comandante di reparto titolare - commentano dal sindacato - il carcere sopravvive solo grazie all'impegno dei pochi agenti ancora in servizio».
Episodi simili continuano a ripetersi con una certa regolarità, alimentando il malcontento sia tra il personale che tra i detenuti. La situazione di Ivrea è diventata emblematica di un problema più ampio che riguarda il sovraffollamento e la gestione complessa delle carceri italiane, dove mancano risorse e figure dirigenziali stabili.