IVREA - Buoni pasto non pagati, gli agenti della polizia penitenziaria costretti ad anticipare i soldi per pranzi e cene. Succede al carcere di Ivrea. L'Osapp ha diffidato formalmente la direzione della casa circondariale per il mancato versamento dei buoni pasto al personale in servizio dal mese di gennaio 2024. La diffida, firmata dall'avvocata Maria Immacolata Amoroso, è stata inviata anche al ministero della Giustizia.
Nella diffida viene fatto presente che il ritardo «determina un grave pregiudizio economico per i dipendenti, costretti ad anticipare personalmente le spese per la consumazione dei pasti durante il servizio, in violazione delle previsioni normative e contrattuali». Nonostante i solleciti, l'Osapp sottolinea che l'amministrazione ha mantenuto un atteggiamento di «inerzia e silenzio, omettendo di adottare i provvedimenti necessari per la liquidazione delle spettanze dovute».
Secondo la legge 203 del 1989 viene riconosciuto al personale penitenziario un "diritto soggettivo" alla corresponsione del valore sostitutivo del pasto in assenza della mensa obbligatoria di servizio. La diffida assegna all'amministrazione un termine di 15 giorni per provvedere al pagamento degli arretrati e per garantire la regolare erogazione dei buoni pasto futuri.








