IVREA - Con la sentenza dello scorso 23 maggio 2023 il Tribunale di Brindisi ha ribaltato la decisione del tribunale di Ivrea e ha dichiarato che le somme corrisposte da Vodafone Italia ad un ex cliente non sono dovute perché l'azienda, tecnicamente, non era più in grado di fornire il codice di migrazione (oggetto della contesa) quando questo è stato chiesto, cioè 30 giorni dopo la disattivazione della linea. L'ex cliente dovrà inoltre farsi carico anche di buona parte delle spese legali. Nuovo colpo di scena in una vicenda di ricorsi e contro ricorsi che va avanti ormai da 14 anni.
Il tribunale di Ivrea, a gennaio, aveva imposto a Vodafone di pagare una penale di circa 200mila euro all'ex cliente, residente in Puglia, al quale non era stata in grado di fornire il codice di migrazione per cambiare compagnia telefonica.
La vicenda era nata nel 2009 a seguito di un ricorso cautelare da parte dell'ex cliente per la mancata fornitura di un codice di migrazione con relativa perdita del numero. All'utente in questione venne disattivata la linea telefonica per morosità, ne chiese la riattivazione con lo stesso numero ma nel frattempo il numero era passato ad altro operatore. Vodafone era stata quindi condannata a una penale per ogni giorno di mancata fornitura di questo codice alfanumerico che rende i passaggi da un operatore all'altro più semplici.
Per il tribunale di Brindisi, però, Vodafone non ha fornito il codice in quanto impossibilitata a farlo, e la decisione è stata assunta in base ad una nuova consulenza tecnica richiesta proprio dal tribunale. Di fatto l'ex cliente dovrà adesso procedere alla restituzione di quanto finora pagato da Vodafone per un risarcimento del quale, stando alla decisione del tribunale, l'utente non aveva alcun diritto.