C'erano anche i vertici di Trenitalia, l'amministratore delegato Orazio Iacono, e i direttori regionali Maria Giaconia e Francesca Raciti, questa mattina a Ivrea per il funerale di Roberto Madau, 60 anni, il macchinista che la scorsa settimana, sulla linea Chivasso-Ivrea, ha perso la vita nello scontro tra il regionale 10027 e un trasporto eccezionale fermo sui binari ad Arè di Caluso.

Il feretro, accolto da un lungo applauso, è entrato in chiesa accompagnato dal picchetto dell'Associazione Nazionale Ferrovieri del Genio e dai soci del Gruppo Motoferrovieri. Il parroco, don Maurizio Tocco, ha espresso alla famiglia il cordoglio del vescovo di Ivrea, monsignor Edoardo Cerrato. Sulla bara, oltre a un cuscino di fiori gialli, anche il cappello da ferroviere che ha accompagnato Madau per tutta la sua vita. Tra poco, il sessantenne avrebbe raggiunto la pensione.

In chiesa, insieme a centinaia di persone, anche i sindaci di Ivrea e Caluso a tributare la vicinanza delle istituzioni locali alla famiglia. «La vita è un continuo cammino verso il luogo di Dio, un viaggio fino a quando i nostri occhi lo potranno contemplare. Oggi salutiamo Roberto con la nostra preghiera - ha detto il parroco durante la funzione - la metafora del viaggio si addice a lui in maniera particolare. Quante persone ha portato a destinazione con il suo lavoro? Purtroppo il suo viaggio su questa terra è stato interrotto tragicamente. Oggi, umanamente, non abbiamo spiegazioni ma nella fede possiamo dire che Roberto, adesso, è tra le braccia del Padre. Forse oggi affrontiamo rabbia mista a dolore per quello che è successo. Solo la parola di Dio può darci la speranza. Sia per noi nutrimento per non perdere il coraggio».