IVREA - Morto a 47 anni in carcere dopo essere stato male per giorni: il caso di Andrea Pagani, trovato senza vita nella sua cella ad inizio gennaio, approda in consiglio Regionale del Piemonte. «Abbiamo interrogato la giunta su quanto accaduto nel carcere di Ivrea nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, quando è avvenuto il decesso di un detenuto, Andrea Pagani Pratis, Vespino, come si firmava sulla rivista interna del carcere. Vogliamo ricordare il suo nome perché la sua scomparsa ha suscitato profonda commozione tra i suoi compagni di detenzione, mentre troppo spesso nelle pagine di cronaca è stato ricordato solo in relazione al suo reato e alla sua condanna – spiega Francesca Frediani, consigliere regionale Unione Popolare Piemonte - Le circostanze relative alla morte sono oggetto di indagine: pare che, nonostante avesse dichiarato un crescente malessere già da diversi giorni, i medici gli abbiano diagnosticato una banale influenza. L'autopsia ha però evidenziato che la causa del decesso, inizialmente attribuito ad un infarto, è un edema polmonare».
«Abbiamo chiesto all'assessore Icardi se la Regione abbia verificato la corretta applicazione dei protocolli sanitari. Secondo quanto riferito in aula, l'Asl To4 avrebbe confermato il rispetto delle procedure – conclude Frediani - Seguiremo con attenzione l'evolversi delle indagini, anche per dare seguito al nostro impegno nell'ambito del gruppo di lavoro sulla sanità penitenziaria che ha recentemente relazionato in aula, evidenziando le numerose criticità riscontrate nelle strutture detentive piemontesi».
«Le procedure adottate dal personale sanitario, secondo valutazioni dell’Azienda sanitaria locale, risultano corrette – replica l’assessore alla sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - Sull’intera vicenda mi riferiscono essere in corso un’indagine della Procura della Repubblica di Ivrea e pertanto attendiamo gli eventuali sviluppi».