IVREA - La procura di Ivrea ha avviato tutta una serie di accertamenti per fare luce sulla morte di Andrea Pagani, il detenuto di 47 anni trovato senza vita nella sua cella del carcere eporediese lo scorso 7 gennaio. Questo dopo che i detenuti del secondo piano della casa circondariale hanno affidato a «La Fenice», il giornale online del carcere, una lunga lettera per chiedere che questo episodio non passi sotto traccia.
Secondo il racconto affidato al giornale, Pagani stava male da diversi giorni e le sue condizioni si sono aggravate fino al decesso: «Faceva fatica a camminare, respirare, muoversi, aveva dolori in ogni parte del corpo, in più negli ultimi giorni era sempre più bianco-giallastro e aveva le labbra viola. L'ultima volta che è sceso in infermeria gli è stato detto dal dottore di turno "prendi una Tachipirina ed un Brufen e vedrai che ti passa". Invece è morto». L'autopsia, disposta dalla procura di Ivrea, avrebbe rilevato la presenza di un edema polmonare ma gli inquirenti, per avere un quadro più preciso, sono in attesa di ricevere l'esito di ulteriori esami.
«Sarebbe bastato un'analisi del sangue per capire che il ragazzo non stava esagerando e questo era sotto gli occhi di tutti», aggiungono i detenuti nell'articolo de La Fenice. Tra l'altro, con lo pseudonimo di «Vespino», anche Pagani era solito scrivere sul giornale online del carcere eporediese: «L'Epifania tutte le feste porta via, sì e quest'anno si è portato via anche una persona che fino alla settimana scorsa era sana come un pesce, faceva parte di questa redazione e ne era uno dei leader».