IVREA - Il nuovo ospedale del Canavese si farà a Ivrea, nell'area ex Montefibre. Lo ha stabilito la Regione Piemonte ponendo fine ad anni di discussioni sul territorio. Superata in extremis l'area Ribes di Pavone Canavese. La scelta è stata annunciata questa mattina dall'assessore regionale Icardi durante un’informativa in Commissione Sanità. «Un percorso lungo e travagliato che si è più volte scontrato con opinioni contrapposte – dice il vicepresidente della commissione sanità del Consiglio regionale, Andrea Cane - ma occorre considerare che le decisioni che riguardano la salute pubblica, devono essere prese tenendo conto del benessere di tutta la comunità del territorio dell’Asl To4 e delle relative esigenze a lungo termine».
«Le autorità competenti – prosegue il consigliere regionale canavesano della Lega, Andrea Cane – hanno valutato tutti i fattori pertinenti partendo dallo studio Agm sul contesto di riferimento e delle esigenze cliniche, sanitarie e assistenziali. L’area ex Montefibre, inizialmente penalizzata nello studio Ires per le dimensioni inferiori rispetto a quella di Pavone, è risultata poi ampiamente sufficiente vista la superficie necessaria dell’impronta al suolo dell’ospedale».
L'area ex Montefibre, recita l’accordo di collaborazione tra Regione Piemonte, Asl To4 e Comune di Ivrea per la realizzazione del nuovo ospedale, è un'area industriale dismessa che si trova all'interno della città ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, compreso il Movicentro. Quest'area, di dimensioni più piccole rispetto all'area di Pavone, è comunque adeguata per la costruzione dell'ospedale poiché ha una superficie di 60 mila mq e se ne necessitano solo 21 mila. Inoltre, l'accessibilità veicolare sarebbe ulteriormente migliorata con la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo. L'area ex Montefibre ha, inoltre, una adeguata variante urbanistica già adottata dal Comune di Ivrea.
«A conferma - continua Cane - di quanto il fattore dell’accessibilità veicolare abbia pesato sulla scelta, con l’opportunità del nuovo svincolo autostradale di San Bernardo, che garantirà un’ottima accessibilità al nuovo ospedale, compensando anche la differenza di minutaggio d’arrivo delle zone dell’alto Canavese. Ora si guarda avanti per realizzare il progetto nei tempi stabiliti, certi che il bene comune, ovvero la realizzazione di un nuovo ospedale che possa attirare eccellenze ed interessi per il nostro Canavese, sia un interesse superiore a qualsiasi altro. La decisione da prendere per un nuovo ospedale risulta tutto fuorché di veloce e facile risoluzione, quindi ben venga quando la politica vaglia ogni ipotesi, ascoltando tutte le parti per tutelare la salute dei cittadini del territorio nella sua complessa composizione».