IVREA - Si toglie la vita in carcere dopo aver ucciso moglie e figlioletto di appena cinque anni. Ora in otto rischiano di finire a processo per la sua morte in carcere. Si sono concluse le indagini della procura di Ivrea sul drammatico episodio con il quale Vito Riccio, 39 anni, ha deciso di porre fine alla sua vita in una cella del carcere eporediese.
Il 26 settembre 2021 l'uomo si impiccò con i pantaloni della tuta legati al gancio di apertura della finestra. Secondo le indagini sarebbe stato «abbandonato» dal personale sanitario e del carcere. Per questo la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone per omicidio colposo in concorso. L'udienza preliminare, in tribunale a Ivrea, è stata fissata per il prossimo 22 gennaio 2025.
Tra gli indagati figurano l'allora direttore del carcere, responsabili medici e psicologi. Riccio, figlio di un poliziotto in pensione, nove mesi prima aveva ucciso a coltellate la moglie e il figlio di 5 anni a Carmagnola. Subito dopo aveva già tentato il gesto anticonservativo lanciandosi da un balcone e bevendo una bottiglia di candeggina.