IVREA - Un orologio intelligente che segnala il pericolo alla centrale operativa dell'Arma e permette ai carabinieri di intervenire tempestivamente per fermare sul nascere una possibile violenza di genere. Si chiama «Mobile Angel» il progetto presentato questa mattina a Ivrea e fortemente voluto da procura eporediese, Arma dei carabinieri, Fondazione Vodafone Italia e Soroptimist di Ivrea. Il protocollo, firmato il 14 dicembre scorso, da oggi è operativo nell’ambito dei comandi compagnia carabinieri di Ivrea, Chivasso e Venaria.
Mobile Angel ha l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento efficace per permettere ai carabinieri di poter intervenire tempestivamente. Allo stesso tempo, consente di accrescere la percezione di sicurezza da parte delle donne che in passato hanno subito violenze e maltrattamenti, nella consapevolezza di poter contare su interventi tempestivi a fronte di situazioni di emergenza. In questo modo, coloro che hanno subito episodi di violenza, molestie o stalking hanno la possibilità di ritrovare la fiducia necessaria a riappropriarsi della propria vita e libertà.
Il progetto, dopo una sperimentazione a Napoli, è stato esteso a Milano e Torino lo scorso 25 novembre. «Fondazione Vodafone Italia sostiene il progetto Mobile Angel perché crediamo che la tecnologia sia un alleato importante per supportare le donne che si trovano in situazioni di rischio, aiutandole anche a trovare la fiducia e la sicurezza necessaria per ritrovare la propria libertà e la propria indipendenza», ha spiegato Antonella Cultrera, segretario fenerale della Fondazione Vodafone Italia.
«L’estensione del progetto - ha spiegato il generale Claudio Lunardo, comandante provinciale dei carabinieri - consentirà all'Arma di ampliare il numero di apparati a disposizione delle vittime di violenza comprendo completamente tutta la provincia di Torino. In questo modo sarà possibile aumentare la percezione di sicurezza da parte delle vittime, che potranno contare su interventi tempestivi a fronte di situazioni di emergenza, infondendo loro serenità e fiducia».
Alle persone vittime di violenza che aderiranno alla sperimentazione sarà consegnato uno smartwatch collegato a un cellulare di ultima generazione che consentirà di lanciare un allarme per arrivare immediatamente la centrale operativa. L'orologio permetterà la geolocalizzazione della persona in difficoltà che sta per subire o sta subendo violenza. Il dispositivo si aziona anche in automatico nei casi di pericolo. A Torino cinque donne hanno dato il consenso alla sperimentazione. Due si sono già fatte avanti a Ivrea. «È uno strumento che aiuta a restituire alle donne anche la propria vita, i propri spazi e la propria autonomia», ha aggiunto il generale Lunardo.