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IVREA - Alla fine se n'è occupato il Comune di Ivrea delle esequie di Roberto Brizzi, il 74enne morto un mese dopo essere stato investito da un'auto al semaforo di via Torino, di fronte al parcheggio del supermercato Conad. Brizzi è morto all'ospedale di Cuorgnè il 23 gennaio, per cause naturali, secondo i medici, evidentemente non collegate all'incidente stradale. Per questo motivo la procura di Ivrea ha cambiato il fascicolo d'indagine da lesioni a omicidio colposo a carico della conducente della vettura. Tuttavia, ricostruita la dinamica del sinistro, è probabile che il procedimento finira con l'archiviazione. 

Della cerimonia funebre, come detto, si è dovuto occupare il Comune di Ivrea. Il corpo è stato cremato nel tempio di Mappano e le ceneri sono state disperse a Nomaglio. I tempi tecnici relativi alla situazione del 74enne, che viveva solo a Ivrea e non aveva parenti, hanno poi allungato i tempi. Da verifiche effettuate dagli uffici comunali, Brizzi non aveva famigliari che potessero occuparsi delle esequie. Nell'agosto del 2019, come sottolinea la determina di palazzo civico, il pensionato aveva regolarmente depositato una «manifestazione di volontà alla cremazione» con successiva dispersione delle ceneri, individuando come esecutore fiduciario il «Consorzio InRete». E così è stato fatto.