IVREA - E’ morto all’età di 80 anni Roberto Colaninno. Nato a Mantova, diplomato ragioniere, è stato presidente di Immsi, la finanziaria di famiglia, presidente e amministratore delegato di Piaggio. E’ stato anche membro del CdA dell'Alitalia. Sposato, con due figli entrambi imprenditori: il primogenito Matteo è deputato dal 2008 nelle file del Partito Democratico e dal 2019 in Italia Viva, il secondogenito Michele è amministratore delegato e direttore generale di Immsi.
La sua carriera di manager ha inizio in Fiamm Filter, azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda la Sogefi, società di componentistica meccanica, entrata ben presto nell'orbita della CIR dell'ingegner Carlo De Benedetti. Con l'8% Colaninno diventa quindi suo socio.
Il suo nome è legato anche al Canavese, a Ivrea e all’Olivetti. Nel 1995 Colaninno è amministratore delegato di Olivetti nel momento della massima crisi dell'azienda dopo essere già stata trasformata da De Benedetti prima entrando nell'elettronica e poi nell'informatica. In quegli anni Colaninno annuncia che bisogna uscire dall'informatica e trasforma l'azienda in una holding di telecomunicazioni. Vendendo le attività industriali in perdita ma senza riuscire a risanarla. E nel 1998 vende per oltre 7 miliardi di euro anche Omnitel, all'epoca secondo gestore nazionale dei cellulari, ai tedeschi della Mannesmann, società che in seguito verrà assorbita dall'inglese Vodafone. Nella vendita c'è anche Infostrada, attiva nella telefonia fissa. Viene ricordato soprattutto per la scalata a Telecom nel 1999 e al rilancio di Piaggio.
«Siamo profondamente dispiaciuti per la scomparsa del presidente della Piaggio Roberto Colaninno. Le sue capacità imprenditoriali hanno consentito prima la difesa e poi il rilancio nel nostro Paese della più importante azienda nel settore dei motoveicoli, mantenendo in mani italiane marchi importanti come Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi. Anche nei momenti più difficili di crisi del settore, come organizzazione sindacale siamo riusciti con il presidente Colaninno a raggiungere intese che consentissero di difendere l’occupazione, di stabilizzarne i contratti oltre a riconoscere con gli accordi aziendali risultati positivi e innovativi per le lavoratrici e lavoratori del gruppo – lo ricordano Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl, e Alessandro Beccastrini segretario generale Toscana Fim-Cisl – Ora siamo tutti impegnati, dalle organizzazioni sindacali, alla famiglia e agli azionisti, a dare seguito al suo operato, continuando a sviluppare e ad investire in aziende italiane, mettendo al centro gli interessi delle lavoratrici e lavoratori che insieme al presidente Colaninno hanno consentito in questi anni di consolidare questa importante realtà industriale del nostro Paese».