La Corte d'appello di Torino ha confermato la condanna a un anno e quattro mesi  per il vicesovrintendente della polizia Alessandro Sartore d'Ivrea, nonostante il parere della procura generale che aveva chiesto una pena di sei mesi. L’8 settembre del 2007, vicino a Ivrea, l'agente sparò contro un’auto in fuga che aveva cercato di investirlo. A bordo c'erano quattro malviventi. Un proiettile colpì a morte Mariana Chisoi, 47 anni. I giudici lo hanno condannato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
 
Il fatto avvenne durante un'operazione di polizia, mirata al controllo di un supermercato della zona San Grato che, da tempo, era oggetto di furti. Una "consuetudine" che si verificò puntualmente anche quel sabato. Mariana Chisoi, il marito e un’altra coppia, rubarono dagli scaffali parecchie bottiglie per un valore complessivo di circa 300 euro. Alessandro Sartore, insieme ad altri colleghi, stava attendendo i ladri all’esterno. All'alt, però, il gruppo non si fermò e non si fece nemmeno intimidire dai primi due spari in aria. 
 
Una volta in strada, il vicesovrintendente venne quasi investito, dal momento che si piazzò sulla strada nel tentativo di bloccare la fuga. Ed è in quel momento che esplose alcuni colpi in direzione dell’auto. Uno di questi colpì la donna che morì poche ore dopo all’ospedale di Ivrea. La procura eporediese aveva derubricato il reato da omicidio volontario a eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, perché l’agente aveva sparato per legittima difesa.