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IVREA - Torna d'attualità la delicata situazione del palazzo di giustizia di Ivrea: procura e tribunale sono alle prese con una cronica carenza di personale. Per questo si è svolta oggi, martedi 9 maggio 2023, un'assemblea aperta promossa da Cgil, Cisl e Uil nel cortile del palazzo di giustizia. Obiettivo dei sindacati riportare l'attenzione sulla grave situazione che stanno vivendo gli uffici giudiziari eporediesi. «Una situazione drammatica - spiegano Gabriele Gilotto, Danilo Tetro e Antonio Pennella di Fp-Cgil, Cisl-Fp e UilPa - la riforma della geografia giudiziaria ha distrutto Ivrea: di fronte ad un aumento enorme delle pratiche e del territorio di competenza, passato da 180 mila ad oltre mezzo milione di abitanti, le persone che lavorano qui non sono mai aumentate». 

I sindacati segnalano scoperture di personale fino al 60%, l'assenza di dirigenti e direttori amministrativi, carenza di effettivi in magistratura e nella polizia giudiziaria. «Ci sono 19 mila fascicoli pendenti, circa 2600 per magistrato: oggi amministrare la giustizia a Ivrea non è più possibile. Cinque Ministri sono passati in questi anni senza che nessuno abbia mai manifestato il minimo interesse verso questo territorio». Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito la loro volontà di proseguire nelle proteste insieme al personale oggi in servizio, senza escludere manifestazioni e scioperi.

Il procuratore capo d'Ivrea, Gabriella Viglione, ha confermato la situazione difficile: «Quella del personale carente è una problematica che si trascina ormai da nove anni: oggi siamo al limite della sostenibilità. Per chi ci lavora e per i cittadini perchè non siamo in grado di rendere un servizio accettabile. Le recenti statistiche del Csm dicono che Ivrea, su 139 procure in Italia, è la maglia nera abbiamo un carico di lavoro di procedimenti pari a quello della procura di Napoli che è la procura più grande d'Italia con 115 magistrati e relativo personale amministrativo. Qui, invece, mancano i dirigenti, non c'è mai stato nemmeno il direttore amministrativo e lavoriamo con una pianta organica di 32 persone, di cui 18 effettivamente in servizio, che si basa sulla "vecchia Ivrea", prima della riforma della geografia giudiziaria, quando il territorio di competenza era meno di un terzo di quello attuale». 

«La Regione Piemonte deve attivarsi e prendere in carico la grave situazione in cui versa il Tribunale di Ivrea, che è il secondo in Piemonte e copre un bacino di utenza di oltre 500mila abitanti. L’allarme lanciato dal Capo della Procura della Repubblica di Ivrea, non può cadere nel vuoto. Ci aspettiamo che il Presidente Cirio possa aprire quanto prima un canale di dialogo con il ministro Nordio e con il Governo, di cui peraltro condivide comune sensibilità politiche, per trovare una soluzione a questa situazione che compromette il diritto alla giustizia di una parte di piemontesi». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Alberto Avetta, che ha presentato un'interrogazione urgente. «Il tribunale di Ivrea è un presidio di legalità e una garanzia di sicurezza, oltre che essere un volano economico e di autorevolezza per tutto il Canavese. Occorre che la Regione Piemonte affronti con coraggio e celerità questa situazione, chiedendo e ottenendo dal Governo Meloni risposte concrete alla sofferenza in cui versa il nostro tribunale».