IVREA - La morte di una persona cara lascia un dolore, che a volte nemmeno il tempo riesce a curare. Tuttavia, amore e amicizia lasciano ricordi ed emozioni che nessuno può cancellare. Saranno per sempre indelebili quelli vissuti dagli amici e familiari di Paolo Bisone, improvvisamente scomparso sabato scorso, 18 febbraio 2023, a Ivrea. Lo stimato e conosciuto 50enne è stato vittima di un infarto fulminante, che non gli ha lasciato scampo mentre si trovava in via Arduino nei pressi di un ristorante dove, poco dopo, avrebbe dovuto festeggiare il compleanno di un amico. Inutili tutti i tentativi dell’equipe medica del 118 di salvargli la vita.
Tecnico informatico, Paolo Bisone era un grande appassionato di fotografia, per la quale aveva un talento naturale, e di viaggi. Al dolore della mamma Raffaella, dei fratelli e dei familiari di Paolo Bisone si stanno stringendo in un ideale abbraccio di conforto in tanti.
I social, in queste ore di profondo lutto e cordoglio, stanno ospitando tanti messaggi di condoglianze e ricordo: «La vita è proprio un soffio – ha scritto su Facebook l’amica Annelyse Gattas Lyra - è uno sbattere d'ali di un colibrì. Una frazione di secondo e via. Tutto cambia, vola via... Oggi è uno dei giorni più tristi che abbia vissuto, dove ho toccato con mano il dolore della perdita di una persona amata... Perché tu, amico mio, sei parte della mia famiglia, nel cuore, nel karma, nella mente e nell'alma. Sono 10 anni che ci conosciamo e per me è come se il nostro legame arrivasse da altre vite e dimensioni. Riconoscersi nell'anima altrui e sapersi a casa, accolti, protetti e felici. Così è stata la nostra amicizia su questo mondo. Ci siamo abbracciati appena due settimane fa».
E ancora: «Non sapevo che sarebbe stato anche l'ultimo giorno che ti avrei abbracciato. Non so cosa fare... Sei partito per il tuo viaggio finale, di ritorno a casa. Ed ora sei libero di raggiungere ogni angolo dell'universo. Assaporare la gioia di ogni partenza senza più preoccuparti del ritorno. È dura lasciarti andare, amico mio... Benedetta sia la fotografia che un giorno ci ha uniti! Serberò con cura ognuna di loro, insieme ad ogni emozione che abbiamo condiviso. Grazie per essere stato questo essere di luce e sono certa che continuerai ad esserlo. Giusto un diaframma più in là. Fai buon viaggio e prepara la macchina fotografica che appena ci rivedremo riprenderemo ad immortalare il mondo... Anzi i mondi».
«Un ragazzo di una sensibilità straordinaria e di una bontà che la parola non rende il senso del valore del termine - lo ricorda il sindaco di Montalto Dora, Renzo Galletto - l'incubatrice di tutto questo, è stata la sua splendida famiglia e non oso immaginare in questo momento il dolore che provano. A mamma Raffaella e ai suoi fratelli va in questo momento la più ampia partecipazione di tutta la comunità,a me non resta che ricordarlo a chi lo ha conosciuto, come la vita non sia sempre generosa con chi lo meriterebbe, il caso, più che il destino, determina questa ingiustizia. A Raffaella a Sara e a Sergio vada il nostro sentimento di solidarietà più sentito, con la consapevolezza che le parole seppur non di circostanza non lenireranno il loro grande dolore».