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IVREA - Violenze nel carcere di Ivrea, non ci furono torture: scatta la prescrizione per alcuni capi di imputazione. L'inchiesta è attualmente in mano ai magistrati torinesi.

Anche alla luce di quanto stabilito a fine 2023 dalla Corte di Cassazione per otto agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere eporediese, che restano comunque tra gli indagati dell'inchiesta coordinata dalla procura eporediese sulle presunte botte ai detenuti, questa mattina, 29 gennaio 2024, il reato di tortura è stato derubricato dalla gip Marianna Tiseo. 

La vicenda è incentrata sulla denuncia presentata da dei detenuti, i quali avrebbero ripetutamente subito violenze da parte del personale in servizio nel penitenziario. Si tratta di episodi avvenuti nel 2015 e 2016. In aula sono inoltre stati giudicati prescritti tre capi di imputazione per lesioni. Tra questi ultimi quello relativo ad un medico che era finito tra le persone indagate. Per altri 20 capi di imputazione l’appuntamento è fissato per il 27 maggio, quando si aprirà il processo. Si sono costituiti parte civile il garante nazionale dei detenuti, il Comune di Ivrea e l’associazione Antigone, che si interessa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario.