Galleria fotografica

IVREA - L'istituzione della «zona rossa» a Ivrea, per mesi simbolo di degrado e insicurezza, sembra funzionare. Dall'introduzione del Daspo urbano, sono state allontanate 112 persone a fronte di 2550 controlli effettuati tra la stazione, il Movicentro e le aree limitrofe. Un intervento massiccio, quello delle forze dell’ordine, coordinato dalla prefettura di Torino. Dall’introduzione del «Divieto di Accesso alle Aree Urbane» lo scorso 1 maggio, la stretta si è fatta concreta.

In campo ogni giorno ci sono carabinieri, agenti della polizia, guardia di finanza, polizia ferroviaria e locale: un presidio costante ha aumentato gli orari di presenza degli uomini in divisa. Dei 112 allontanamenti, 32 sono legati a reati di droga e spaccio, 34 a violenze contro la persona e 45 a reati contro il patrimonio. Un colpo diretto ai tre fronti principali del disagio che avevano reso problematica l’area vicino alla stazione ferroviaria di Ivrea. Al momento, inoltre, il rischio di una «migrazione» di spacciatori e altri malviventi verso zone diverse della città, come corso Garibaldi o via Castiglia, sembra essere stato escluso.

Nessun nuovo focolaio si è acceso e questo sembra confermare la bontà dell'operazione interforze che, con tutta probabilità, continuerà ancora nei prossimi mesi. L'obiettivo è quello di estendere il presidio almeno fino alla riapertura della ferrovia per Aosta, quando, una volta elettrificata la linea, Ivrea smetterà di essere stazione di testa.