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LOMBARDORE - Ha fretta di venire al mondo e conoscere i suoi genitori: bimba nasce in casa aiutata dal futuro papà. Fiocco rosa a Lombardore, per l’arrivo della piccola Arianna. Si tratta di un vero e proprio evento per il paese basso canavesano, dove la «cicogna» mancava da tantissimi anni. Le nascite tra le mura domestiche un tempo erano una consuetudine, ma oggi, in tempi «moderni» non sono certo quotidiane. Tuttavia, generano sempre grande felicità.

Lo sanno bene Debora Scibilia e il marito, l’architetto lombardorese Alessio Bogni. La coppia lombardorese è la protagonista di questa bella storia a lieto fine avvenuta nella notte dello scorso 4 aprile. La 33enne maestra è al nono mese, manca poco alla nascita della loro seconda figlia. Con il compagno conosce bene gli step dell’ultimo periodo di gravidanza: dalle prime contrazioni al viaggio in ospedale a Torino. Tutto programmato. O quasi. Non hanno fatto i conti con la voglia della new entry in famiglia di conoscere i suoi affiatati mamma e papà, che saranno al suo fianco in ogni giorno della vita, che la sosterranno nelle difficoltà e sorrideranno con lei nei momenti felici.

E così le acque si rompono prima del previsto e raggiungere il Sant’Anna diventa una chimera. Immediata parte la chiamata al 118, ma ormai non c’è più tempo per aspettare l’arrivo dell’ambulanza. Tocca allora ad Alessio improvvisarsi medico e ad aiutare la moglie a far nascere la loro bambina. «Avevamo la valigia pronta per andare in ospedale – racconta Debora – Ma la bimba aveva altri piani. Alessio è stato super. Ha seguito le indicazioni che gli venivano date al telefono dal medico del 118. Ha riscaldato la stanza, mi è stato accanto. Ha anche usato un laccio delle scarpe per legare il cordone ombelicale». «Abbiamo già una figlia, Diletta di 21 mesi. Non era la prima volta che affrontavamo un parto, così è stato ovviamente diverso – aggiunge la neo mamma - Sono stati attimi concitati. E’ stato doloroso, inaspettato ma anche indimenticabile. L’abbiamo sentita piangere, poi si è subito tranquillizzata. Abbiamo sentito il suo primo respiro, l’abbiamo tenuta tra le nostre braccia… è stata un’emozione fortissima e unica».

Quando, poco dopo l’ambulanza è arrivata nella loro abitazione di Lombardore, il papà stringeva la mano di Debora che sorreggeva la loro bambina. Mamma e figlia sono state trasportate in ospedale a Ciriè per tutti i controlli del caso. Stanno entrambe benissimo e sono già tornate a casa. «Un particolare ringraziamento va a mio marito Alessio: è stato fantastico – conclude Debora – Volevo stare con la primogenita Diletta il più possibile, prima del ricovero. Per questo abbiamo temporeggiato un po’ di più per andare in ospedale. In un certo senso è grazie a lei se abbiamo scomodato la “cicogna” per farci “portare” Arianna fino a domicilio».