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PAVONE CANAVESE - Il Tar Piemonte ha dato ragione ad Ativa nella diatriba con il Ministero dei Trasporti relativo alle lungaggini per la riapertura completa dell'interscambio di Pavone e del ponte sul Chiusella. Lungaggini che avevano quasi rischiato di portare alla chiusura dell'intero tratto dell'autostrada A5 Torino-Aosta. Ativa aveva chiesto al Ministero di pronunciarsi sull'apporovazione del progetto del nodo idraulico. Richiesta presentata il 6 agosto 2021, reiterata l'11 novembre 2022 e aggiornata con i nuovi prezzi il 6 marzo 2023. 

I giudici del Tar hanno sottolineato che «con specifico riferimento agli obblighi del Ministero a fronte della proposizione di un progetto, si prevede espressamente che l’approvazione degli interventi manutentivi e migliorativi avvenga entro 90 giorni dalla presentazione del progetto, salve richieste di modifiche e integrazioni. Tale previsione generale trova applicazione per tutti i progetti esecutivi e definitivi, compresi quelli di manutenzione straordinaria e le eventuali varianti».

In tal senso il collegio ha ritenuto che il silenzio serbato dal Ministero «sia illegittimo alla stregua dei richiamati parametri, essendo maturato in violazione dell’obbligo di espressa pronuncia sulle proposte di intervento formulate dalla concessionaria» e che nulla questo ha a che vedere con la fase «interinale» in cui versa il rapporto con Ativa (le concessioni sono scadute ormai da tempo). 

«Deve, dunque, dichiararsi l’obbligo del Ministero resistente di provvedere sul progetto trasmesso concernente «i lavori del lotto 1D del Nodo Idraulico di Ivrea – 2° fase di completamento, nel quale sono previsti gli interventi di realizzazione del viadotto Cartiera, l’adeguamento plano-altimetrico dell’Autostrada A5 dal km 37+125 al km 38+500 e l’adeguamento plano altimetrico delle rampe di svincolo dell’interscambio di Pavone Canavese tra l’autostrada A5 Torino-Quincinetto e il raccordo autostradale A4/5 Ivrea Santhià», con conseguente condanna alla conclusione del relativo procedimento, con riserva di successiva nomina di un commissario su istanza della ricorrente, nell’ipotesi di perdurante dell'inerzia del Ministero». Non a caso, un paio di settimane fa, a seguito di un incontro in prefettura a Torino, la situazione si è improvvisamente sbloccata...