PAVONE CANAVESE - «Sono abbastanza deluso dalla sentenza perché mi aspettavo l'assoluzione». Marcellino Franco Iachi Bonvin, il tabaccaio di Pavone Canavese condannato questa mattina dal tribunale di Ivrea a cinque anni, commenta amaro la sentenza. 71 anni, l'uomo è finito a processo per aver sparato e ucciso un ladro che gli stava svaligiando il negozio. Era il 7 giugno 2019.
«Non ho fatto altro che difendermi - ha aggiunto all’uscita dal palazzo di giustizia di Ivrea - da persona normale, padre e nonno, ho trascorso questi anni soffrendo per quello che è successo. Ho convissuto con l'ansia e non rifarei nulla, piuttosto mi sparo in un piede». Iachi Bonvin ha poi ricordato che prima del furto finito in tragedia, la sua attività aveva ricevuto più volte la spiacevole visita dei ladri. «La prima volta, con un tombino, mandarono in frantumi la vetrina - ha raccontato - per evitare che succedesse di nuovo avevo poi saldato tutti i tombini attorno a casa. Ovviamente non era servito a niente perché pochi giorni dopo, prendendo i tombini altrove, fecero un altro colpo sfasciando di nuovo la vetrata. Ci sono stati anche altri furti, alcuni nemmeno denunciati».
L'attività di Pavone Canavese, oggi, è passata di mano: «Se ne occupano i miei figli. Credo, in realtà, di avergli lasciato un problema. Qui non si riesce più a vivere tranquilli». I legali del tabaccaio hanno già annunciato che una volta lette le motivazioni della sentenza presenteranno ricorso in Appello.
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