IVREA - Nel settembre 2019 un'indagine condotta dalla procura di Ivrea in merito alla commercializzazione di ricambi auto contraffatti in Canavese aveva coinvolto anche due autofficine di Pertusio e di Cuorgnè, i cui titolari sono rispettivamente Lorenzo Falletti e Giuseppe Scalese. Il Tribunale di Ivrea ha recentemente accolto la richiesta di archiviazione della Procura nei confronti di entrambi, dal momento che la notizia di reato a loro carico è state ritenuta infondata dallo stesso Tribunale.
La Procura di Ivrea, infatti, che procedeva originariamente, oltre che per altre persone, anche nei loro confronti, ha stralciato nel 2022 la loro posizione e ne ha richiesto l’archiviazione. Il Tribunale di Ivrea, con provvedimento del 4 marzo 2023, ha accolto la richiesta del PM e ha archiviato le posizioni di Falletti e Scalese «essendo infondata – come si legge nel provvedimento – la notizia di reato per inidoneità degli elementi acquisiti nelle indagini preliminari a sostenere l’accusa in giudizio, non essendovi prova dell’effettiva conoscenza, in capo agli odierni indagati, delle caratteristiche dei componenti ricevuti». Lorenzo Falletti era difeso dall'avvocato Carmelo Leotta, Giuseppe Scalese dall'avvocato Rita Buzzichelli.
Al tempo dell'inchiesta, il settembre 2019, i carabinieri sequestrarono all’interno di una ditta di Pratiglione migliaia di dischi e pastiglie per i freni, ganasce, frizioni e molto altro materiale per autovetture, per un valore complessivo di circa 100 mila euro. I meccanici di Pertusio e Cuorgnè, però, sono risultati esenti da responsabilità in quanto non potevano conoscere la provenienza di quei pezzi di ricambio.