PONT CANAVESE - E’ il giorno del dolore, che ti stringe il cuore così forte da farti mancare il respiro, e degli abbracci, che non bastano a colmare un vuoto dell’anima che a parole non si può spiegare. Ma anche degli occhi lucidi con cui una folla silenziosa e commossa ha atteso sull’assolato sagrato della chiesa di San Costanzo a Pont Canavese oggi, giovedì 19 giugno 2025, l’arrivo del feretro bianco di Fabio Caforio: il 17enne che ha perso la vita venerdì scorso, 13 giugno, nelle acque del torrente Orco.
Al suo fianco c’erano la mamma Laura, il papà Alessandro, la sorella Aurora, il fratello Alessio e poi il sindaco, Paolo Coppo, i coscritti, i compagni di scuola e gli amici più stretti, anche quelli che c’erano quel maledetto pomeriggio alla «goia del Gur».
«Siamo qui oggi raccolti nel silenzio e nel dolore, davanti a un mistero troppo grande per essere spiegato – ha detto don Valerio, davanti a una chiesa gremita di gente – il cuore di tutti noi è ferito, profondamente. La morte di Fabio così improvvisa, così ingiusta, così inspiegabile lascia un vuoto che nessuna parola umana può colmare. Aveva soltanto 17 anni. Avrebbe compiuto 18 anni tra poche settimane. Aveva la vita davanti a sé. E ora ci troviamo qui attoniti a salutarlo per l’ultima volta. Fabio, un ragazzo amato da questa comunità, dalla sua famiglia. Oggi lascia i suoi genitori, i suo fratelli, a tutti loro va il nostro abbraccio più grande. Non abbiamo parole sufficienti per consolarvi. La nostra presenza, così numerosa in questa chiesa, è un segno del nostro voler condividere almeno un po’ di questo vostro dolore. Il Vangelo ci ricorda che il Signore non ci chiede di capirlo oggi, ma di affidarci a lui, di consegnarGli anche la nostra rabbia e incomprensione, la nostra disperazione. Ci ricorda che Dio è padre e accoglie Fabio tra le sue braccia. In questo momento così difficile possiamo chiedere al Signore che ci aiuti a perdonare la vita. A non rimanere prigionieri del dolore, ma a portarlo in amore, in testimonianza per non spegnere mai il sorriso di Fabio. Sappiano che diversi amici erano con lui quel giorno. Hanno cercato di salvarlo. A loro va il nostro pensiero speciale. Sappiamo che avete fatto tutto il possibile, non portate colpa, ma solo l’amore che vi accompagnerà per tutta la vita come segno di quanto foste legati a Fabio. La comunità di Pont oggi si stringe attorno a te, Fabio. Il lutto cittadino ne è testimonianza, perché questo è un dolore di tutti. La fede nel nostro Signore non cancella questo dolore, ma lo attraversa con una speranza: Fabio, la tua vita è stata un grande dono. Ora sei nella luce, in quella pace che qui sulla terra abbiamo solo potuto intuire. Veglia sul papà, sulla mamma, sui tuoi fratelli, su tutti questi giovani accanto a te e aiutaci anche nel dolore a non smettere di credere che l’amore è più forte della morte».
«Caro Fabio, è difficile salutarti oggi sapendo che è per sempre – hanno scritto in un toccante ricordo gli amici di Fabio, tutti con indosso una maglietta bianca con la scritta “Sarai sempre parte di noi” – ancora di più quando le parole si spezzano in gola e fermano il respiro. Ci hai lasciato tutti attoniti e sgomenti. Incapaci di rassegnarci all’idea della tua assenza. Non è giusto è il pensiero che rimbomba nella mente e nel cuore di quanti ti hanno conosciuto e amato. Infatti, il grande dolore che la tua scomparsa ha suscitato in ognuno di noi è qualcosa di semplicemente indicibile. Eri un ragazzo intelligente e gentile, agli albori della vita, senza grilli per la testa e con tutti i sogni e le speranze che accomunano i giovani della nostra età. Hai saputo farti apprezzare da chiunque grazie alla schiettezza, semplicità e al fatto di essere una persona per bene. Caro Fabio, il tuo sorriso garbato, la tua maturità e il tuo carattere mite e gentile lasceranno in ognuno di noi un segno indelebile e un ricordo pieno di affetto. Sei stato il figlio che ogni genitore vorrebbe, il fratello ideale e l’amico affidabile e sincero che tutti sperano di poter incontrare sul proprio cammino. Ecco perché è così difficile per noi salutarti oggi, senza abbandonarci alla disperazione. Ci conforta l’idea che per sempre, da dove sei ora, potrai vedere e proteggere quanti ti hanno amato, stimato e voluto bene. Fabio, noi tutti con il dolore nell’anima e il tuo volto negli occhi vorremmo davvero poter tendere la mano e accarezzarti con affetto un’ultima volta, abbracciandoti forte per dirti quanto ci mancherai. Ti parleremo ancora e penseremo di te nei momenti in cui il dolore per la tua perdita sarà troppo pesante da affrontare. Aiutaci anche tu a superare tutto questo come sempre hai fatto quando con un abbraccio o una risata sapevi fare la differenza ed essere speciale. Sarà difficile andare avanti senza di te ed accettare l’idea della tua assenza. Un giorno ne siamo convinti saremo tutti riuniti per sempre. Fino ad allora caro Fabio resterai presente nel cuore e nei pensieri di quanti ti hanno conosciuto ed amato. Sentiremo ogni giorno il dolore del tuo posto vuoto accanto a noi ma in quel momento sarai comunque presente. Alla tua famiglia, ai coscritti e ai tuoi amici resterà una certezza scolpita nell’anima: il grande affetto che ci hai regalato ci legherà a te insieme all’immensa fortuna di averti avuto. Cia Fabio, ti vogliamo bene».
Al termine della funzione religiosa, il lancio di palloncini bianchi e azzurri, sulle note della canzone «Destri» di Gazzelle, hanno poi accompagnato Fabio Caforio nel suo ultimo viaggio terreno.