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PONT CANAVESE - I carabinieri di Pont Canavese hanno denunciato dieci persone, un adulto e nove ragazzi, alcuni dei quali minori, che hanno causato disordini all’inizio dello scorso mese di gennaio 2024, a Rivarolo Canavese. I fatti risalgono alla serata dell’epifania, quando nove giovani della zona, sette maschi e due femmine, perlopiù di origine marocchina (residenti nei Comuni di Castellamonte, Pont, Cuorgnè e Rivarolo) erano saliti a bordo di un pullman Gtt alla stazione ferroviaria di Rivarolo diretto a Pont, con la pretesa di viaggiare privi del biglietto, arrivando quasi alle mani con l’autista e, conseguentemente, causando ritardo nella corsa del mezzo.

Nella circostanza, una passeggera ventunenne, a bordo del mezzo con la sorella, residente a Pont Canavese, aveva preso le difese dell’autista del servizio pubblico; per questo, le due ragazze della banda, avevano aggredito la coetanea, prima minacciandola e poi mettendole le mani addosso. La lite, che aveva determinato un ritardo di più di 40 minuti alla partenza del mezzo, era stata sedata soltanto con l’intervento di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Rivarolo Canavese. L’intervento dell’Arma non si limitava al ripristino della linea di trasporto: i militari identificavano i nove presunti portoghesi, raccoglievano le testimonianze ed acquisivano documentazione e registrazioni delle telecamere di sorveglianza del mezzo di trasporto dalle quali era possibile ricostruire integralmente i fatti.

Malauguratamente la vicenda non si concludeva nella serata in questione: il 9 gennaio il padre della giovane aggredita, individuando gli autori del “fattaccio” all’interno della stazione ferroviaria di Rivarolo, nella sala d’aspetto, decideva di regolare i conti, assalendoli armato di una spranga di ferro; lo scontro proseguiva fuori dalla stazione, in mezzo alla strada, con lanci reciproci di sassi e bottiglie di vetro. Un ulteriore strascico della contesa si è poi registrato la sera successiva, il 10 gennaio: questa volta era la banda di giovani nordafricani che, per vendicarsi dell’aggressione subita alla stazione il giorno precedente, si presentava sotto l’abitazione dell’uomo, a Pont, bersagliandogli l’autovettura con pietre e bottiglie. Fatti poi denunciati dall'uomo che, opportunamente, ometteva di raccontare la storia per intero, glissando su quanto di pregresso accaduto alla stazione ferroviaria e limitandosi a passare come vittima della baby gang.

La ricostruzione degli eventi da parte dei carabinieri di Pont, visionando telecamere di sorveglianza e ascoltando tutte le testimonianze possibili, ha determinato l’identificazione dei giovani coinvolti nell’aggressione, in gran parte già noti alle forze dell'ordine, con contestuale denuncia dei maggiorenni alla procura di Ivrea e dei quattro minori alla procura per i minorenni di Torino. Dovranno rispondere di interruzione di pubblico servizio, percosse, minacce e lancio pericoloso di cose. Anche il genitore «giustiziere» è stato denunciato alla procura di Ivrea per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose e porto di strumenti atti ad offendere.