RIVAROLO CANAVESE - Prenotano un furgone rispondendo ad un annuncio via internet, pagano la caparra poi l'agente di vendita sparisce nel nulla. E' successo ad una coppia di Rivarolo Canavese ma, stando alle indagini di carabinieri e polizia postale, le vittime sarebbero svariate e non solo in Canavese. La truffa è andata in scena lo scorso 25 aprile. Il furgone, in teoria, era stato messo in vendita da una concessionaria di Alessandria. Un affare da non perdere per una coppia di rivarolesi che, dopo aver contattato il venditore, hanno preso accordi per «fermare» il mezzo versando 1200 euro di caparra. Fin qui tutto bene. Bonifico eseguito e relativa fattura pro-forma, come attestato di ricezione dei soldi, correttamente agli atti.
A questo punto la situazione prende una piega indesiderata. Il furgone, infatti, non è più disponibile e i clienti vengono informati dall'agente via telefono assicurando loro che la caparra verrà immediatamente restituita. Ovviamente i 1200 euro non tornano sul conto corrente dei potenziali acquirenti. L'agente prima trova una scusa, poi sparisce del tutto. I rivarolesi, a quel punto, dopo aver segnalato il caso ai carabinieri, contattano il concessionario di Alessandria. Ed è allora che viene fuori la verità: quell'agente non ha mai lavorato per il concessionario e, anzi, ha utilizzato numeri di telefono, partita iva e loghi senza alcuna autorizzazione per rendere ancora più credibile la truffa.
Il caso è stato denunciato sia ai carabinieri che alla polizia postale. Ad Alessandria la situazione è stata segnalata alla polizia dal momento che i truffatori hanno utilizzato dati di un concessionario realmente in attività per raggirare potenziali clienti. Il conto corrente dei versamenti, in questi casi, tra l'altro, fa quasi sempre riferimento a carte ricaricabili o simili che, una volta completata la truffa, al pari delle sim dei telefoni, vengono svuotate e disattivate. Solo il 25 aprile, nello stesso raggiro, oltre ai due rivarolesi, sarebbe caduto un altro potenziale acquirente che ha versato oltre 3000 euro di caparra per un'auto. Le indagini sono al momento in corso ma, a quanto pare, non si tratta di accertamenti rapidi. I truffatori, insomma, potrebbero essere ancora in agguato.