RIVAROLO CANAVESE - Il tribunale di Ivrea ha disposto ieri mattina una nuova perizia su Renzo Tarabella, il pensionato 84enne che il 10 aprile 2021 ha ucciso a colpi di pistola, nel suo alloggio di corso Italia a Rivarolo Canavese, la moglie Maria Grazia Valovatto, il figlio disabile Wilson e i vicini di casa Osvaldo Dighera e Liliana Heidempergher. La perizia servirà a rivalutare la pericolosità sociale dell'uomo e, soprattutto, la sua capacità di stare in giudizio. L'esito degli esami stabilirà se partirà o meno un processo a carico dell'uomo, oggi in libertà vigilata in una struttura protetta in Valchiusella
«Vedo uno spiraglio e spero che questa decisione possa portare all'apertura del processo - ha detto Francesca Dighera, la figlia dei vicini di casa freddati da Tarabella, assistita dall'avvocato Sergio Bersano, all'uscita dal tribunale di Ivrea - rivalutare la capacità di stare in giudizio sarà fondamentale in questo senso. Quanto emerso dal giudice tutelare è un passo avanti».
Il riferimento va al fatto che il tribunale ha nominato un amministratore di sostegno che si occuperà di gestire i beni di Tarabella. Il giudice tutelare, infatti, stando agli esiti dell'udienza dello scorso ottobre, ha ritenuto che Tarabella fosse capace di comprendere la sua situazione ed è proprio alla luce di questa valutazione che i legali di parte civile hanno chiesto alla giudice Marianna Tiseo di valutare nuovamente la capacità di sostenere un giudizio.
Della nuova perizia psichiatrica se ne occuperà la dottoressa Patrizia De Rosa. Consulente della parte civile il dottor Roberto Gianni. La nuova perizia verrà discussa nell'udienza fissata il prossimo 9 febbraio.