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RIVAROLO CANAVESE - Questa mattina è iniziato in tribunale a Ivrea il processo a carico di Renzo Tarabella, il pensionato 85enne di Rivarolo Canavese che il 10 aprile 2021 uccise a colpi di pistola, in un alloggio di corso Italia, la moglie Maria Grazia Valovatto, il figlio disabile Wilson, i coniugi Osvaldo e Liliana Dighera, vicini e proprietari di casa. La figlia dei Dighera, Francesca, si è costituita parte civile con l'avvocato Sergio Bersano.

Tarabella, al momento all'obbligo si trova all'obbligo di dimora in una struttura di Castellamonte. Oggi non era in aula: è accusato di omicidio plurimo volontario. L'udienza è servita per acquisire ulteriore documentazione sul caso e per stilare la lista dei testimoni, una quindicina in tutto, che saranno interrogati. Si tornerà in aula il prossimo 4 luglio. «Sono soddisfatta dell'avvio del processo - ha detto Francesca Dighera all'uscita dal palazzo di giustizia - e anche dal calendario concentrato delle udienze: l'auspicio è di arrivare a sentenza in autunno».

Tra i documenti acquisiti dal giudice, su richiesta della parte civile, anche le ricevute dei pagamenti dell'affitto che i Dighera avevano puntualmente rilasciato al pensionato nel corso degli anni. Una sorta di «precisazione» da parte della famiglia alle affermazioni dello stesso Tarabella che, tra le altre cose, aveva giustificato il suo odio per il padrone di casa con la mancata consegna delle ricevute per gli affitti. La figlia di Tarabella, che comunque ne avrebbe avuto diritto, non si è costituita parte civile.