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RIVAROLO CANAVESE - Una violenza sessuale sulla pubblica via ha incastrato il 17enne marocchino di Cuorgnè che da mesi stava terrorizzando, con i suoi complici, diversi centri dell'alto Canavese. I militari dell'Arma di Cuorgnè, una volta chiuse le indagini, hanno arrestato lui e un complice 17enne mentre per due maggiorenni è scattato l'obbligo di dimora nelle ore notturne.

Il terribile episodio di violenza si è verificato a fine dicembre in via Gallo Pecca a Rivarolo Canavese dove il giovane, prima di rapinare un coetaneo del telefono cellulare, ha iniziato ad infastidire una 16enne italiana residente nella cittadina. Prima le si è avvicinato con fare minaccioso poi ha estratto il coltello e, sotto minaccia, l'ha portata dal centro San Francesco in via Gallo Pecca, nei pressi dell'ingresso di una proprietà.

A quel punto, noncurante di trovarsi in mezzo alla strada, puntandole il coltello, ha tentato di stuprarla. Sono stati attimi di assoluto terrore per la ragazzina che, in qualche modo, è riuscita a divincolarsi dalla stretta del ragazzo, non abbastanza per poter scappare. A quel punto il 17enne l'ha obbligata a subire un rapporto sessuale poi si è allontanato prima dell'arrivo di altre persone. La 16enne, sotto shock per l'accaduto, è tornata a casa dove non è riuscita per giorni a raccontare quello che è successo.

Si è confidata solo con alcune amiche mentre i carabinieri, con grande discrezione, stavano già ricostruendo l'accaduto. Quando la ragazza si è convinta a denunciare il fatto, per il 17enne di Cuorgnè si sono spalancate le porte del Ferrante Aporti. Un soggetto recidivo, già protagonista di rapine e aggressioni di varia natura (anche agli autisti Gtt). Era evidentemente convinto, nonostante tutto, di poter evitare il carcere. Si sbagliava.