ROMANO CANAVESE - Sono ore di lutto nell’eporediese e a Romano Canavese per la morte dell’ex sindaco, Giuseppe Laini. Esponente del partito Comunista, dopo aver ricoperto il ruolo di consigliere di minoranza in Consiglio comunale durante i mandati a sindaco di Alessandro Ferrero e Maria Stella Paneghei, Laini era stato eletto primo cittadino di Romano nel 1985. Le urne lo avevano riconfermato alla guida del paese anche nel 1990 per poi cedere la fascia tricolore nel 1995 a Giuseppe Calvo. Aveva chiuso la sua lunga carriera amministrativa nel 2011. Insieme alla sua famiglia, Giuseppe Laini era molto conosciuto non solo per il suo ruolo nella vita politica locale, ma anche per il suo impegno sociale con il gruppo Coerenza di Romano. Su input del sodalizio e grazie alla generosità dei canavesani, aveva dato un grande aiuto a favore degli ultimi, realizzando a Petropolis, vicino a Rio de Janeiro in Brasile, un asilo per i bambini poveri delle favelas.
«Ci ha lasciato il compagno comunista Giuseppe Laini – lo ha ricordato Franco Giorgio sui social - Un grande uomo di umanità, di solidarietà e un lottatore contro le ingiustizie del mondo. Ci mancherai Giuseppe e ci mancheranno i tuoi insegnamenti». «Quest'anno sembra non finire di togliermi pezzi di cuore – ha commentato la sindaca di Strambino, Sonia Cambursano - Grazie per ciò che sei stato, per ciò che hai dato, per averci insegnato il super potere dell'abnegazione per il bene collettivo e della capacità di essere sempre, invariabilmente, dalla parte degli ultimi della terra. "Ascolta tutti, e poi sbaglia da sola" è il primo consiglio che ricevetti da te appena eletta, con quel tuo modo speciale di prendermi le mani e di guardarmi dritto negli occhi. Ci mancherai, ma voglio che tu sappia che ciò che hai seminato nella vita ha gettato radici profonde».
«Fu ed è una figura di riferimento imprescindibile per tutti coloro che hanno a cuore la libertà e la giustizia - aggiungono Mario Beiletti, Ivan Pescarin, Corrado De Lise con tutto il Direttivo e gli Iscritti all’Anpi di Ivrea e Basso Canavese - Fu un cattolico-comunista autenticamente solidarista: applicò sempre il principio di anteporre gli altri a sé stesso. Si spese molto come sindacalista in fabbrica. Lo ricordiamo come Sindaco di Romano e soprattutto come capo del gruppo che da Ivrea andò a soccorrere le popolazioni dell’Irpinia colpite dal terremoto, nel 1980. Grazie a lui il paese di Ricigliano, completamente distrutto, risorse a nuova vita. Instancabile coordinatore e guida, seppe gestire i soccorsi nel momento più tragico ed anche dopo, durante la ricostruzione. Con lui ci sentivamo sicuri, invincibili nel riorganizzare la vita del paese. Andava spesso in Sudamerica, mescolandosi alla gente del posto, tagliando canna da zucchero, e si dice che avesse un accesso diretto a Fidel Castro. Di quelle frequentazioni resta ancor oggi una testimonianza nell’intitolazione della Scuola di Romano, dedicata a Monsignor Oscar Romero, nel periodo in cui fu sindaco. Seppe affrontare gravi vicissitudini in famiglia senza mai lasciarsi andare allo sconforto, o almeno, lo superava con l’impegno civile. Una figura da imitare nella vita quotidiana. Il suo sguardo non era limitato dall’anfiteatro morenico, ma si allargava all’anfiteatro del mondo intero. Ogni anno era il primo ad iscriversi all’Anpi. Lo ricordiamo con commozione l’anno scorso a Lace, alla Festa del 25 Aprile. Si sentiva stanco, ci diceva: “Voi fate tante cose, e io non riesco a fare più niente!”. No, caro Beppe, perché tutta la tua vita è stata un fare continuo, e il tuo esempio ci spinge tutti. Giuseppe Laini fu tutto questo, ma molto di più: fu un compagno, un amico che non dimenticheremo mai. Un grande, commosso abbraccio a Maresa e a tutta la famiglia. Saluteremo Beppe mercoledì 10 aprile alle ore 9 presso la sua abitazione di Romano».