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ROMANO CANAVESE-LEINI’ - Mondo dell’arte in lutto per la scomparsa dello scultore Alberto Bessone, strappato all’affetto dei suoi cari a soli 48 anni dopo aver lottato con coraggio a lungo contro una malattia incurabile. 

Nato a Torino nel 1975, l’artista trascorre la sua infanzia con la sua famiglia a Leinì. All’età di 12 anni riceve in regalo una forgia dal nonno paterno e da subito sente nascere in lui una nuova passione che unita alla sua curiosità lo porta ben presto ad esplorare questo nuovo mondo cimentandosi dapprima nella creazione di spade per poi approdare, in età adolescenziale, alla costruzione di vere e proprie ringhiere per la propria abitazione. Alla soglia del servizio militare realizza uno splendido esemplare di Fenice e, negli anni successivi, si appassiona sempre di più all’arte del fabbro improntando i suoi lavori verso lo stile Liberty. Essendo un grande appassionato di arte, Alberto, nel 2017, presenta nella sua prima mostra espositiva le sue «uova personalizzate» ispirate al famosissimo Artista Peter Carl Fabergè. Nell’anno successivo, l’artista, dopo un periodo difficile e travagliato a livello personale, orienta le sue creazioni verso uno stile più intimista realizzando tre distinte opere ispirate a «Inferno, Purgatorio e Paradiso». Successivamente crea Dafne, un opera statuaria ad altezza di donna, di ispirazione mitologica. 

Nella primavera del 2019 realizza l’opera di «San Michele Arcangelo», una statua imponente in ferro battuto alta 1,90 metri. La scultura per foggia, postura ed espressione manifesta fermezza e nobiltà, a ribadire la forza invincibile del Santo guerriero che vince sul male. Quest’opera crea grande fermento e interesse intorno all’artista, venendo esposta e richiesta in diverse chiese. La sua arte sta raggiungendo la piena maturità avvicinandosi sempre di più al suo intento di plasmare il ferro per comunicare ed emozionare. Un’altra opera che richiama l’attenzione è il «Pellicano», simbolo antico nell’arte religiosa cristiana, «emblema di carità», assurto a simbolo dell’abnegazione con cui si amano i figli; quest’opera viene apprezzata anche dall’ Università Pontificia Salesiana di Roma. Tra i suoi capolavori si ricordano un’altra statua a grandezza naturale, quella del San Raffaele Arcangelo, la statua di Ponzio Pilato e il Gesù Cristo in ferro battuto terminato nel 2023, che verrà esposto in chiesa durante il suo funerale. L'ultimo saluto all'artista canavesano si terrà martedì 6 febbraio, nella parrocchia di Romano Canavese. Al termine della funzione religiosa, Alberto Bessone sarà portato a Leini per poi procedere alla tumulazione nella tomba di famiglia.