SALASSA - Un uomo di 44 anni è stato ucciso dai famigliari nel corso di un'assurda pratica di esorcismo. E' successo lo scorso 10 febbraio in un alloggio di Salassa. La vittima, residente in paese e originario del Marocco, è stato trovato privo di vita dal personale del 118 e dai carabinieri di Cuorgnè.
L'autopsia ha poi rilevato una morte per asfissia meccanica ed è allora che i militari dell'Arma si sono messi sulle tracce dei possibili autori dell'omicidio. Dopo una serie di accertamenti, l'altro giorno sono scattate le manette. Accusati dell'omicidio dell'uomo sono stati arrestati la moglie, lo zio e il fratello. Sono tutti marocchini residenti a Salassa e Cuorgnè. Ieri pomeriggio i tre fermati sono comparsi in tribunale per l'udienza di convalida.
Le prime verifiche svolte dai militari della Stazione Carabinieri hanno permesso di accertare che nel mese precedente l’uomo era stato sottoposto ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, poiché ritenuto dai propri congiunti posseduto dai demoni. Inoltre, gli stessi accertamenti hanno confutato le dichiarazioni iniziali rese dai sospettati, che hanno cercato di sviare le indagini. L’esito dell’autopsia ha poi stabilito la causa del decesso del malcapitato ossia per soffocamento.
I successivi approfondimenti, eseguiti con il supporto del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Ivrea, hanno fatto chiarezza sui retroscena che hanno coinvolto l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. Quest’ultimo, figura di riferimento della comunità islamica, avrebbe guidato i rituali, che in almeno in un’occasione avrebbero condotto il malcapitato a dover far ricorso a cure ospedaliere per le lesioni subite. Nella mattinata odierna, a seguito di convalida dei fermi di indiziato di delitto, è stata applicata la misura del carcere per due di loro, mentre per la donna la misura cautelare degli arresti domiciliari.