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SALASSA - Tra i tre fermati per l'omicidio di Salassa, portato alla luce dai carabinieri di Cuorgnè al termine di una meticolosa indagine, c'è anche l'imam di Cuorgnè, un 52enne originario del Marocco, figura di riferimento della comunità islamica della zona. Secondo le indagini avrebbe guidato i rituali di esorcismo che, in almeno in un’occasione, avrebbero condotto il nipote, poi trovato morto la sera del 10 febbraio a Salassa, a dover far ricorso a cure ospedaliere per le lesioni subite. Una volta convalidato il fermo l'imam di Cuorgnè è stato portato in carcere.

Oggi era in programma, proprio a Cuorgnè, con il patrocinio del Comune, la festa del mese sacro del Ramadan nel piazzale dell'ex Manifattura: la comunità islamica del Canavese ha deciso di rinviare la manifestazione.

«Alla luce delle informazioni  apprese dagli organi di stampa in relazione ai fatti accaduti nel comune di Salassa che coinvolgono anche un cittadino residente a Cuorgnè, congiuntamente la Comunità Islamica del Canavese e l’amministrazione comunale di Cuorgnè comunicano che l’evento previsto in data odierna, sabato 23 marzo 2024 presso i locali della Ex manifattura “Iftar street” è rinviato, a data da destinarsi. Consapevoli dell'importanza dell'Iftar e dell'attesa con cui i cittadini guardavano a questo momento di vicinanza e fraternità, dispiaciuti per questo rinvio, si ritiene necessario e rispettoso affrontare questo momento con una condivisa riflessione e sospensione».