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SAN GIUSTO CANVESE - Un’intera comunità in lutto si è stretta ieri, mercoledì 21 agosto 2024, al dolore dei familiari di Giulia Grigore, 18enne rimasta vittima ad inizio agosto di un tragico incidente in monopattino sulla provinciale che collega San Giorgio Canavese a Ozegna.

Alle esequie ha partecipato anche il sindaco sangiustese, Giosi Boggio, che ha dedicato un pensiero alla giovane e alla comunità locale: «Oggi il cielo si è riempito di palloncini bianchi con il nome di Giulia, che librandosi leggeri verso l'alto sembravano accompagnare dolcemente il suo spirito verso l'abbraccio del Padre Celeste. E' stato un momento di indescrivibile emozione, un gesto semplice ma carico di significato che ha unito tutti in un silenzioso abbraccio collettivo. Come sindaco il mio cuore è colmo di orgoglio nel vedere come la nostra comunità ha saputo rispondere a un dolore così profondo e quasi incomprensibile. In questi momenti in cui le parole sembrano insufficienti e il dolore sembra insopportabile, voi sangiustesi avete mostrato una straordinaria capacità di empatia e solidarietà, stringendovi attorno alla famiglia di Giulia con amore e sostegno sinceri. Questo spirito di unità e condivisione è la vera forza della nostra comunità, la dimostrazione che nei momenti più bui sappiamo essere luce uno per l'altro. Le cose più importanti nella vita risiedono proprio in questi gesti di solidarietà e nella consapevolezza che, anche nelle prove più dure, non saremo mai soli».

«Lo sguardo smarrito del piccolo Gabriele, il fratellino di Giulia, che cercava con gli occhi smarriti quasi una risposta a una tragedia così grande, ha toccato profondamente ognuno di noi. È attraverso il nostro affetto e la nostra vicinanza che speriamo di alleviare anche solo in parte, il peso di questo immenso dolore e offrire un conforto che nasce dal cuore della nostra comunità – ha concluso Giosi Boggio - Che il ricordo di Giulia possa continuare a vivere nei nostri cuori e che l'amore è la solidarietà mostrati oggi siano un esempio duraturo di ciò che significa essere una vera comunità, unita non solo nella gioia, ma anche nel sostegno reciproco durante le avversità. È questa l'eredità che Giulia ci lascia: un richiamo all'amore, alla solidarietà… alla vita che continua attraverso il legame profondo che ci unisce».