Non passa inosservato l'incendio appiccato alla casa del boss Assisi appena confiscata alla criminalità organizzata a San Giusto Canavese. Un avvertimento mafioso che sconvolge l'intero Canavese e, ancora una volta, conferma la presenza della 'ndrangheta sul territorio. «Un incendio, di natura dolosa a opera di ignoti. Un chiaro avvertimento, con due bombole di gas vuote lasciate nel centro delle stanze - fanno sapere da Libera, l'associazione fondata da Don Luigi Ciotti (nella foto la manifestazione dello scorso 30 aprile) - il bene, appartenuto a uno dei più importanti narcotrafficanti italiani, ancora oggi latitante, è un simbolo della presenza delle mafie nel nostro territorio.

L’atto, chiaramente intimidatorio, dimostra la volontà di Assisi di provare a fermare il percorso per restituire quel bene alla cittadinanza. Libera Piemonte, che nella villa ha ricordato l’assassinio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo lo scorso 30 aprile, non si lascia impaurire dalla minaccia portata a segno e non ha nessuna intenzione di cancellare gli appuntamenti che in quel luogo aveva in calendario».

Il prossimo 16 giugno, infatti, Libera sarà a San Giusto Canavese per l’assemblea Regionale della rete, alla presenza dei tanti volontari che quotidianamente lavorano per far rinascere i beni confiscati e per portare avanti percorsi di formazione e di sensibilizzazione. Ci saranno Luigi Ciotti, Gian Carlo Caselli, il Prefetto Renato Saccone, i rappresentanti delle forze dell’ordine e le istituzioni del territorio. «Saremo in quella villa per continuare il percorso che porterà all’assegnazione del bene e per dimostrare che lo Stato può vincere sulle mafie, se la lotta si porta avanti uniti».

«L’incendio all'ex villa del Boss dell’ndrangheta Nicola Assisi, latitante in Brasile e re internazionale del narcotraffico, suona come una gravissima intimidazione di stampo mafioso verso tutte le istituzioni». Così Francesca Frediani, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, commenta insieme al consigliere e presidente della commissione legalità, Giorgio Bertola, l'assalto incendiario dell'altra notte a San Giusto Canavese. La villa è stata confiscata alla criminalità organizzata. L'incendio, secondo i due esponenti del Movimento 5 Stelle, «è un segnale inequivocabile della presenza attiva della criminalità organizzata nel nostro territorio e in particolare nel Canavese. Condanniamo il gravissimo gesto e chiediamo alle istituzioni e alla Regione Piemonte di alzare il livello di allerta sulla criminalità organizzata».