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Le istituzioni, le forze dell'ordine e tanti sindaci, oggi pomeriggio a San Giusto Canavese, per l'assemblea regionale di Libera nella villa appena confiscata al re dei narcotrafficanti, il latitante Nicola Assisi. Una scelta simbolica, quella dell'associazione di don Luigi Ciotti, visto che il bene confiscato alla criminalità organizzata è stato incendiato la scorsa settimana per mano di ignoti.

«Questa è la risposta dello Stato - ha detto il prefetto di Torino, Renato Saccone - uno Stato che non è solo apparato ma è anche comunità. Dobbiamo lottare tutti insieme. Proporremo un utilizzo temporaneo ma immediato di questo bene grazie al supporto di Libera perché il presidio è la forma migliore di prevenzione». Tra i relatori anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: «Sono qui per testimoniare la vicinanza delle istituzioni ai ragazzi di Libera che combattono la mafia sul territorio ogni giorno. A volte si sottovaluta il problema, troppo spesso la criminalità organizzata è più vicina di quanto si pensi».

All'assemblea anche il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Emanuele De Santis, e l'ex procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli. Particolarmente sentito l'intervento di don Luigi Ciotti: «La mafia è presente. Ha una storia che arriva da lontano ma in questa terra abbiamo gli anticorpi. Nessuno si deve permettere di sporcare un territorio bello come questo: dobbiamo reagire». Poi il fondatore di Libera ha chiesto il massimo dell'impegno a tutti: «Chiediamo alla politica e alle istituzioni di fare la loro parte ma il problema non sono solo i mafiosi, siamo anche noi. Dobbiamo essere cittadini responsabili che sentono il dovere di dare un contributo alla democrazia di questo Paese. Non è più accettabile essere cittadini ad intermittenza. Dal nostro impegno parte la lotta alla mafia».