SAN GIUSTO CANAVESE - Insulti ai giovani che frequentano il campus estivo, organizzato da Libera all’interno della villa sequestrata ad un boss della mafia: si pensa alla denuncia. Succede in Canavese, a San Giusto dove a dare notizia dello spiacevole episodio è stato Davide Mattiello, politico, scrittore ed ex referente regionale di Libera Piemonte e già membro del Consiglio regionale del Forum del Terzo Settore.
Mattiello ha spiegato quanto successo alcuni giorni fa al salone Gioannini in piazza del Municipio in occasione della presentazione del libro «Mi chiamo Marco e sono un testimone di giustizia». La presentazione del volume si svolge, tra l’altro, in concomitanza con il campo di Estate Liberi a Villa Marcella, bene confiscato alle mafie. Secondo quanto raccontato da Davide Mattiello alcuni giovani partecipanti al campus sarebbero finiti nel mirino di altri ragazzi del paese e presi a male parole: insulti pesanti e gravi. Una vicenda sulla quale Libera è pronta a prendere una posizione netta, condannando e denunciando l’accaduto alle forze dell’ordine perché come ha sottolineato anche Mattiello durante la serata sangiustese «l’educazione è l’arma più potente per contrastare l’indifferenza».
Villa Marcella è un immobile confiscato ed è dedicato a Marcella di Levrano, giovane donna vittime di mafia, riassegnato dal 2021 grazie alla legge 109/96. Il bene è stato confiscato in via definitiva nel 2011 a Nicola Assisi, tra i più potenti broker ‘nranghetisti: «Nel giardino della villa furono trovati 4 milioni di euro in contanti – spiegano da Libera - Poco dopo la villa subì un incendio doloso. Sin dall’inizio la rete di Libera ha sollecitato le istituzioni attraverso diversi presidi e iniziative, perché avessero avvio i lavori di ristrutturazione e l’assegnazione per il riutilizzo sociale, avvenuta nel marzo 2021. La villa è stata intitolata nel 2021 durante il primo campo di Estate Liberi alla presenza della madre della giovane vittima di mafia. Il progetto di riutilizzo prevede servizi residenziali rivolti a persone con disabilità al piano terra, un cohousing al primo piano, e un giardino utilizzabile dalla cittadinanza. Il progetto deve ancora entrare a pieno regime e il contributo dei giovani attraverso l’esperienza del campo di Estate Liberi è una buona occasione per dare da subito vitalità e vigore all’esperienza, sia per quanto riguarda la cura degli spazi attraverso le attività di volontariato, sia per quanto riguarda la visibilità sul territorio attraverso le iniziative proposte».