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CANAVESE - Non è stata una vera e propria tromba d'aria a danneggiare case e tetti tra Salassa, San Ponso e Busano sabato scorso. Andrea Vuolo, fisico e meteorologo volto noto della Rai, lunedì ha effettuato un sopralluogo in Canavese per tentare di dare una spiegazione a quanto avvenuto nei tre Comuni, dove molte case sono state danneggiate dalla furia del vento. «Si sarebbe trattato di un episodio di downburst e/o microburst, ovvero raffiche di vento lineari e discendenti dal sistema temporalesco in propagazione orizzontale lungo il suolo, ma non associati ad una rotazione come avverrebbe - in tal caso - in presenza di tornado (o tromba d’aria)», spiega Vuolo sulla sua seguitissima pagina Facebook Andrea Vuolo - Meteo in Piemonte.

Il sopralluogo ha riguardato Salassa e San Ponso e ha visto la partecipazione dei componenti dell'Osservatorio Astronomico di Cavaglià per un controllo visivo sul campo dei danni al suolo causati dalla supercella temporalesca di sabato. Episodio che, oltre alla grandine, ha prodotto raffiche di vento fino ad oltre 120 chilometri orari con ingenti danni alla vegetazione e alle strutture di diverse abitazioni e aziende. «Inizialmente i danni (e anche un paio di immagini dal radar meteorologico) facevano presagire al passaggio di un possibile tornado localizzato in una ristretta area di circa 700 metri, proprio al confine tra i due piccoli comuni del Canavese - spiega Vuolo - tuttavia, grazie anche al confronto con gli esperti di Pretemp - Previsione Temporali, siamo giunti alla conclusione che i danni siano stati causati da un violentissimo episodio di downburst e/o microburst».

La grandine, in alcuni Comuni, ha raggiunto dimensioni fino a 10 centimetri di diametro. Nelle foto di AL.PI Edilizia (pubblicate sulla pagina Facebook dell'azienda di San Giusto Canavese) alcuni danni rilevati a Forno Canavese, uno dei paesi più colpiti dai chicchi di ghiaccio.