SCARMAGNO - I dubbi su Italvolt, la gigafactory delle batterie che avrebbe dovuto portare 4000 posti di lavoro nell'ex Olivetti di Scarmagno, si fanno ogni giorno più concreti. La società, fondata dall'imprenditore svedese Lars Carlstrom, non ha esercitato l'accordo vincolante con Prelios per l'acquisto dell'area da un milione di metri quadrati.
L'accordo, in scadenza a novembre 2022, non è stato rinnovato e, di fatto, perdendo l'esclusiva sull'area, al momento non c'è più nulla di concreto sull'avvio del progetto. Restano le intenzioni, quelle si, di avviare i lavori nel 2024 ma è chiaro che, allo stato attuale, è difficile pensare che l'operazione vada in porto. Anzi, Italvolt si sarebbe già messa alla ricerca di altri siti industriali, sempre in Piemonte, come alternativa a Scarmagno.
Stando a quanto trapela dall'azienda sarebbe sorto un problema tecnico relativo alla la connessione alle rete elettrica degli impianti. Ma c'è anche la bonifica del sito che, secondo alcune stime, potrebbe impegnare gli acquirenti dell'ex Olivetti per una settantina di milioni di euro. Numeri fuori scala per una realtà che sta ancora cercando investitori per partire.