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TORRAZZA-BRANDIZZO - Oggi i finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Procura di Milano, nei confronti di Amazon per l’importo complessivo di oltre 121 milioni di euro. Le indagini hanno come oggetto il fenomeno della somministrazione illecita di manodopera. Le ipotesi investigative riguardano una complessa frode fiscale derivante dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale, del meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti di appalto per la manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti.

In particolare, ricostruendo la «filiera della manodopera», è stato rilevato che i rapporti di lavoro con una società committente sono stati «schermati» da società «filtro» che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale. Sono state effettuate diverse perquisizioni nelle province di Milano e Torino nei confronti delle persone fisiche e giuridiche coinvolte, con contestuale notifica delle informazioni di garanzia, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti della società, a favore di quest’ultima.

Secondo l'ipotesi accusatoria, l'azienda pagherebbe i lavoratori troppo poco utilizzando un sistema di società e cooperative, pur mantenendo il controllo diretto sui singoli corrieri, nonostante si tratti di servizi, sulla carta, subappaltati. Le società di consegna, secondo la procura, non avrebbero alcun potere discrezionale e sarebbero direttamente gestite tramite dispositivi e software della stessa Amazon. «Rispettiamo tutte le leggi e le normative vigenti in ogni paese in cui operiamo e richiediamo che le aziende che lavorano con noi facciano lo stesso - fanno sapere dall'azienda - abbiamo definito standard elevati sia per noi che per i nostri fornitori, e abbiamo un Codice di Condotta che i fornitori devono rispettare per poter lavorare con noi. Continueremo a collaborare prontamente con le autorità competenti nel corso dell’indagine».