Un'intera zona del Canavese, la Valle Soana, piange Valentino Chiale, il guardaparco del Gran Paradiso che martedì scorso è morto sul monte del diavolo, ad oltre 2500 metri di quota. Un volo di 200 metri in una scarpata gli è stato fatale. Valentino, che lascia la moglie e un figlio di appena sette anni, era molto apprezzato nella valle. Anche perchè, in oltre vent'anni di servizio, non aveva mai lasciato il parco nazionale del Gran Paradiso. Abitava a Cuorgnè, d'inverno, ma appena il tempo glielo consentiva, tornava a Ronco, in quella frazione, Chiale appunto, che oggi lo piange come il resto della vallata. Mercoledì a Ronco Canavese i funerali.
«Il sindaco e l'amministrazione comunale di Valprato Soana si stringono attorno alla famiglia Chiale per la gravissima perdita del loro caro Valentino - scrive il Comune sul profilo Facebook - avvenuta nell'adempimento del proprio dovere in qualità di Guardiaparco del PNGP nel territorio di Valprato Soana. Per il sentimento comune che sta attraversando l'intera Valle siamo vicini a tutta la sua famiglia e i suoi cari». Anche la dodicesima delegazione canavesana del soccorso alpino, ieri sera, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia del guardaparco.
«Un grave lutto ha colpito la nostra Valle, la nostra comunità - scrive invece la Pro loco di Ronco Canavese - con profondo cordoglio porgiamo sentite condoglianze alla famiglia». Il Parco nazionale del Gran Paradiso, che già ieri ha espresso il suo dolore tramite il presidente Cerise e il direttore Ottino, questa mattina ha ricordato la figura del guardaparco tragicamente scomparso: «Il Parco Nazionale Gran Paradiso piange l'improvvisa scomparsa del guardaparco Valentino Chiale, deceduto durante il servizio di sorveglianza martedì 9 settembre a Valprato Soana. I colleghi tutti ricordano Valentino, compagno di lavoro da venticinque anni, e insieme agli amministratori e ai collaboratori del Parco, si stringono nel dolore e nella vicinanza alla famiglia».
Su internet sono centinaia le testimonianze di vicinanza da parte degli abitanti della vallata alla famiglia del guardaparco. «La tragedia di Valentino lascia sconcertati quanti lo conobbero - scrive Claudio Deiro sul sito vallesoana.it - non solo Germana, Alessio ed i suoi familiari, ai quali vorrei esprimere la mia personale vicinanza ed il mio affetto. Valentino era un uomo di poche parole, schivo dietro una apparente impenetrabile corazza che a malapena celava la sua probabile timidezza. Mi piace ricordarlo nei suoi luoghi di lavoro: al colle della Balma, come al colle della Borra, al primo mattino. Itinerari che percorro spesso, sia per recarmi alla festa del Miserin, sia per la festa di san Besso, salendo da Piamprato.