VAUDA CANAVESE - «Adesso vi chiedo di pensare, di fare un pensiero: pensiamo a tanti bambini, ragazzi, ragazze, che sono in guerra, che oggi in Ucraina stanno soffrendo e devono fuggire dalle bombe». Sono le parole pronunciate nei giorni scorsi da Papa Francesco e non sono cadute nel vuoto a Vauda Canavese, che si è confermato, ancora una volta, il «paese dell’accoglienza».

E’ bastato un messaggio e una chiamata che erano un vero e proprio sos, per mettere in moto la macchina della solidarietà locale. Al telefono c’era Pietro, che vent’anni fa, quando aveva solo 7 anni, sbarcò proprio a Vauda. Era  uno dei bambini di Chernobyl.

Non se lo sono fatto dire due volte quegli abitanti di Vauda che nel 1995 avevano ospitato lui e altri ragazzini ucraini e bielorussi, provenienti dalle zone colpite dal disastro nucleare. Si sono subito rimboccati le maniche per costruire un altro «ponte solidale». In missione per dare una mano e mettere in salvo in Italia le famiglie di quei bimbi, oggi uomini, che vent’anni fa arrivarono in basso Canavese.

I volontari vaudesi hanno fatto circa 4 mila chilometri in quattro giorni, fino al confine con l’Ucraina, per consegnare beni di prima necessità e materiale umanitario alle popolazioni ucraine e, soprattutto, per portare a Vauda 11 «amici»: 5 mamme e i sei loro figli in fuga dagli orrori della guerra. Saranno ospitati per ora nei locali dell’oratorio.

«I nostri amici si sono riposati nella loro “nuova casa” – spiega Fabio Ruzza sui social - Nei scorsi giorni abbiamo gestito l’aspetto burocratico e sanitario (ringraziamo la Dottoressa Moroni per la disponibilità). Le cose a cui pensare sono infinite. Grazie a tutti i volontari che in prima persona ci stanno aiutando. Grazie a chi dona oggetti, vestiti , cibo e materiale vario. Grazie a tutte le persone che hanno contribuito economicamente con una donazione. Siete stati tanti e nei prossimi giorni vi ringrazieremo uno per uno! Le spese del viaggio sono state ingenti e ancor più dovremmo sostenerne per garantire loro il maggior benessere possibile. Ogni piccolo contributo economico può fare tanto per la “nostra nuova famiglia vaudese«».

Per chi volesse dare un piccolo grande aiuto può contattare per informazioni Fabio 3385665473, Giorgio : 329 9130085 o Clara : 339 8505035.