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VEROLENGO - Una sera alla settimana il ristorante si trasforma in una discoteca abusiva, intervento della Polizia: nei guai la titolare. E’ successo nel chivassese, dove la divisione amministrativa e sociale della Questura di Torino, impegnata sul territorio provinciale in una mirata e costante attività di vigilanza e controllo di attività di pubblico spettacolo organizzate da privati cittadini o imprenditori del settore, ha messo a segno un blitz in un locale situato a Verolengo.

Ogni giovedì sera, dal giugno scorso, la proprietaria del ristorante organizzava delle serate danzanti, senza però averne l’autorizzazione necessaria per dar vita a tali iniziative. Agli eventi settimanali, pubblicizzati anche sui social, accorrevano anche più di 1500 persone. Lo scorso 27 luglio, intorno alle 22.30, gli agenti di Polizia hanno fatto ingresso nel locale, trovando all’ingresso due addetti alla sicurezza, sprovvisti però di tesserino identificativo. I due buttafuori non risultavano iscritti negli appositi elenchi prefettizi.           

Dentro il ristorante, era stata allestita una postazione dj, davanti alla quale ballavano numerosi avventori. Pallottoliere alla mano, le Forze dell’ordine hanno identificato 1650 clienti. Al termine delle verifiche, i poliziotti hanno accertato che non vi era alcuna autorizzazione a creare nel locale una sala da ballo. Pertanto, nei giorni scorsi, la titolare è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Ivrea. 
«Tale autorizzazione non è una mera formalità, essendo il rilascio subordinato alla verifica, da parte di una commissione tecnica, della solidità e sicurezza dell’edificio e dell’esistenza di uscite pienamente adatte a sgombrarlo prontamente nel caso di incendio – spiegano dalla Questura - L’autorizzazione contiene, inoltre, tutte le prescrizioni sulle misure di sicurezza da attuare, stabilendo la capienza massima consentita. La mancanza di valutazioni circa la sicurezza, come in questo caso, espone a rischio potenziale tutti i partecipanti ai quali, in caso di pericolo, non è data garanzia dell’esistenza di misure idonee alla salvaguardia dell’incolumità personale».